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venerdì 29 maggio 2015

Rovigo, Azzalin attacca: “Ater, persi milioni di euro per le case popolari ma i compensi si pretendono. Nessuna risposta all'interrogazione presentata lo scorso settembre

“Era il 29 settembre scorso, quando ho presentato un'interrogazione al presidente della Giunta regionale chiedendo se considerasse congrua la gestione dell'Ater di Rovigo e auspicandomi che facesse luce sulla pessima gestione dell'ente che si occupa degli alloggi per le famiglie disagiate. Ovviamente Zaia era già troppo impegnato nella sua infinita campagna elettorale per occuparsi delle questioni che evidentemente reputa meno importanti come il diritto alla casa. 
Da allora però sono stati i fatti a rispondere, con la pantomima degli emolumenti che i responsabili della mala gestio dell'Ater di Rovigo si sono comunque voluti attribuire nonostante l'esplicito diniego da parte della Regione. 
E ora arriva giustamente la diffida da parte della Regione e la richiesta di chiarimenti sull'affidamento dell'incarico ad un avvocato per difendere il compenso non dovuto. 
Non solo, ma sembra farsi concreta la possibilità che Rovigo perda, oltre ai due milioni e mezzo già deliberatamente gettati al vento da questo consiglio di amministrazione, anche i due milioni per la vicenda delle case non costruite in via Bramante”.

Graziano Azzalin è un fiume in piena e non esita a definire “una vergogna” quello che è accaduto all'Ater. Nell'interrogazione presentata a settembre si ripercorrono tutte le tappe di “una vicenda – spiega - che ha dell'incredibile e che ha visto perfino la rimozione da parte dell'allora presidente della Provincia Tiziana Virgili dell'unica voce che si era levata per sottolineare che si stavano commettendo gravi errori, quella di Loris Brusco, sostituito con Gino Spinello”.

“Il 10 ottobre 2012 i consiglieri dell'allora cda dell'Ater Lores Brusco e Luciano Marangoni – ricorda Azzalin - convocano una conferenza stampa per rimarcare il loro dissenso sulle scelte intraprese dalla presidenza relativamente alla gestione dell'intervento in via Bramante. 
Il presidente Guarnieri rispose dicendo che era tutto campato in aria, salvo poi rimangiarsi tutto due anni dopo quando i fatti hanno dato ragione ai due consiglieri, uno dimessosi e l'altro silurato. Stiamo parlando di milioni e mezzo di euro gettati al venti per realizzare alloggi per le famiglie disagiate, per anziani e giovani coppie e contrastare l'emergenza abitativa. 
Ma ci sono altre cose sulle quali l'Ater di Rovigo ha ritenuto opportuno dedicare il proprio tempo, come richiedere un parere 'pro veritate' da parte di un noto avvocato per evitare di doversi azzerare i compensi così come previsto dalla legge. Questo sì che ha visto impegnato il presidente dell'Ater in una indubbiamente nobile battaglia di principio: gli oltre cinque milioni gettati al vento per realizzare case popolari no, ma sul suo compenso non si transige”.

Festa del latte italiano, Azzalin: la Regione può e deve fare di più, è l’ora di dire basta ai pesanti tagli alla zootecnica veneta

Oggi i riflettori sono tutti puntati sul latte: mentre all'Expo di Milano è andata in scena la Festa del latte, l'evento organizzato da Coldiretti per mettere ancor di più in vetrina i prodotti lattiero-caseari Made in Italy e ribadire l'importanza della tutela e della valorizzazione del latte, il capolista Pd Graziano Azzalin, vicepresidente della commissione regionale Agricoltura è stato in una delle tante aziende che il latte italiano lo producono, ovvero la stalla di Maurizio Poletto a Loreo, accompagnato da consigliere comunale Luca Chiarello.

Insieme al titolare della ditta Azalin ha visitato la struttura, con circa cinquanta capi, sottolineando che “su questo fronte la Regione può e deve fare di più, perché al di là degli slogan i fatti parlano anche in questo caso di tagli pesanti alla zootecnica veneta”.

“E’ una lotta quotidiana, senza feste o giorni di malattia – ha sottolineato Poletto, che lavora da solo nell’azienda di famiglia – ma con i margini di guadagno così limitati non posso permettermi di assumere un dipendente. Guadagno 36 centesimi a litro e sono già fortunato rispetto ad altri, ma aziende come queste sono destinate a scomparire. Non a caso da una trentina che eravamo a Loreo, ora siamo rimasti in tre. Così non ce la facciamo ad andare avanti”.

“La situazione è difficile, ma come al solito – rimarca Azzalin - il presidente uscente scarica la colpa sulle spalle altrui, con la pantomima della sua uscita dalla conferenza Stato-Regioni che ha solo fatto sì che le decisioni venissero prese senza il Veneto, unica Regione a non sottoscrivere gli accordi senza alcun risultato ottenuto. Fra l'altro Zaia e la Lega hanno sulle spalle tutta la responsabilità della vicenda delle multe delle quote latte: dopo aver fatto campagna elettorale per anni su questo tema, aizzando e sostenendo persone che sono state condannate a discapito dei tanti allevatori onesti”.

Secondo Azzalin “è necessario chiudere una pagina triste della cattiva politica leghista e, con il ministro Maurizio Martina e l'onorevole Paolo De Castro, anche il Veneto può tornare ad essere una regione in grado di essere influente sui tavoli che contano e non solo farsi ricoprire di ridicolo da chi avrebbe dovuto governare e si è limitato a teatrini e pagliacciate vergognosi”

Adria, Impegno per il Bene Comune: se Comune e Borghi Autentici si accordano senza il placet di AVEPA sulle spese, in bilancio altri debiti da far pagare ai cittadini.

L'incontro di ieri all'Ostello l'Amolara ha avuto il sapore di un ennesimo atto nella rappresentazione dell'incolparsi reciproco tra l'Amministrazione Comunale e l'Associazione Borghi Autentici d'Italia, rappresentata dal Segretario Generale Capelli, che nel portare la posizione del BAI ha più volte cercato di far leva sul bisogno degli operatori di essere pagati e sul discredito verso l'operato del Dirigente comunale competente.
Grande sintonia, invece, è emersa inaspettatamente con l'Assessore Patrizia Osti, che era presente in rappresentanza della Giunta per intervenire unicamente a conferma della volontà di addivenire ad un possibile accordo per comporre la controversia, del quale si intuisce già velatamente la direzione nell'intenzione di evitare l'incontro di ieri con un comunicato pacificatore congiunto tra Amministrazione e BAI, poi rientrata per le perplessità apposte, come dichiarato dalla Osti stessa, proprio dal Dirigente responsabile.
Forti preoccupazioni, sorgono, quindi in ordine alle conseguenze di un eventuale accordo che esporrebbe il bilancio comunale ad un esborso di tutti o gran parte dei rimanenti 187mila euro senza la garanzia dell'accettazione di regolarità della rendicontazione da parte di AVEPA che, nell'ipotesi di contestazione, potrebbe negare al Comune di Adria la copertura del finanziamento approvato tanto da lasciare il debito totale di quasi 300mila euro solamente a carico del Comune. 
I cittadini adriesi, in questa ipotesi, si troverebbero infatti a dover sostenere con tasse e sacrifici, senza possibilità di addebitarne responsabilità e rimborso ai responsabili degli errori che AVEPA potrebbe individuare, un debito fuori bilancio per ulteriori 187mila euro.

Impegno per il Bene Comune

Rovigo, Coscienza Comune presenta proposte innovative per i servizi socio.sanitari

Alla conferenza stampa di presentazione della proposta della lista civica Coscienza Comune per i Servizi socio sanitari del Comune di Rovigo si è finalmente respirata aria nuova.

L’introduzione relativa allo stato dell’arte dei servizi sul territorio rodigino lascia il desiderio che qualcosa si muova davvero a dare risposte innovative ed efficienti alle famiglie e alle persone che vivono tutti i giorni la problematica dell’assistenza domiciliare e l’esigenza di rivolgersi ai servizi sociali comunali e dell’Ulss.

Basti pensare che non esistono dati aggiornati (l’ultima mappatura risale al 2008) della popolazione anziana e della situazione socio sanitaria complessiva, e che, pertanto, alla scelta poco efficace di una gestione ripartita tra Comune che, attraverso assegnazione di appalto, si occupa del servizio di assistenza domiciliare Sad (sociale), e l'Ulss 18 che offre l’Assistenza domiciliare integrata Adi (sanità) si aggiunge la lacuna di una pianificazione e programmazione in cui risulta assente anche il monitoraggio dell’evoluzione demografica, indispensabile per definire quel quadro dei bisogni reali e prevalenti di assistenza socio-sanitaria e nelle quali si sente l’esigenza di proporre l’istituzione di un laboratorio socio-sanitario per favorire l’integrazione di soggetti pubblici (ULSS 18, Comune, IRAS) che già dovrebbero essere invece più che coinvolti nell’assistenza socio-sanitaria del territorio e possedere valori di consapevolezza del proprio ruolo.

Non solo, ma sul territorio non esistono centri diurni per anziani non autosufficienti e l’emergenza abitativa, alla quale né Ater né Comune riescono a far fronte, rappresenta uno dei problemi più gravi e nascosti visto che, dal 2011 ad oggi, il numero degli sfratti è triplicato e se ne ipotizza un aumento nel 2015 (65 casi negli ultimi mesi), con coinvolgimento di 90 minori e 7 anziani.
Un dato di fatto di cui tenere sicuramente conto in modo serio e puntuale, proprio perché presentato dal candidato sindaco Livio Ferrari, di profonda e indiscutibile esperienza nell’ambito del sociale, coadiuvato dall’esperienza di Cristiano Maria Pavarin, che in questi anni ha lavorato con risultati importanti per il riconoscimento dei diritti in ambito socio sanitario.
Le proposte presentate dalla lista Coscienza Comune per renderne efficace la risposta passano attraverso:
- Gestione integrata dei servizi di assistenza domiciliare attualmente in capo al Comune e all’Ulss, con eventuale collegamento in forma consorziata con altri Comuni appartenenti alla Conferenza dei Sindaci Medio e Alto Polesine la quale dovrà riappropriarsi del ruolo di indirizzo e controllo delle politiche socio-sanitarie territoriali;
- e di conseguenza:
- istituzione di punti unici di accesso per la razionalizzazione dei servizi;
- individuazione di strutture, in centro città, con i requisiti idonei, per accentrare gli uffici competenti, gli ambulatori medici ed infermieristici e, nelle frazioni, di un servizio di segretariato sociale aperto almeno due volte la settimana per garantire  risposte alle principali esigenze socio-sanitarie e burocratico-amministrative;
- individuazione di un’unica sede cittadina per istituire la “nuova casa dei servizi sociali integrati del comune di Rovigo” e dei comuni che vi intendano partecipare; 
- coinvolgimento del volontariato sociale e del terzo settore, inseriti in una rete organizzata che ne definisca ambiti e funzioni; 
- l’istituzione di un Centro diurno, risorsa per pazienti e famiglie, e di un servizio mensa, per anziani soli o parzialmente autonomi;
- ripristino degli alloggi attualmente resi inagibili dalla scarsa manutenzione eseguita negli anni passati mediante forme contrattuali e giurdiche nuove;
- recupero di locali in edifici pubblici per tamponare situazioni di emergenza, con accesso a forme di contributo regionale come il Fondo per la Morosità Incolpevole o Fondo di garanzia per chi affitta le proprie case a canoni agevolati.
- Attivazione degli Ospedali di comunità (69 posti letto previsti dalla normativa regionale) presso Iras per accogliere pazienti per i quali non sia prefigurabile un percorso di assistenza domiciliare o risulti improprio il ricorso all'ospedalizzazione vera e propria:
- creazione di platee degli aventi diritto adeguate alle condizioni del tessuto socio-economico del Comune di Rovigo, come previsto dall'attuazione del dpcm 159\2013, in tema di nuovo ISEE.

Tutto questo, spiega il candidato indaco Livio Ferrari e Cristiano Maria Pavarin di Coscienza Comune, permetterebbe non solo di ridurre costi, favorire un’economia di scala e soprattutto i disagi, ma anche di riformare il sistema delle erogazioni delle prestazioni sociali agevolate nella nostra città. 

Spinello sul commercio: "La Regione deve contribuire a rivitalizzare i centri storici e tutelare i lavoratori del commercio"

La Regione come organo programmatico del commercio e degli eventi nei centri storici veneti e come garante delle aperture, soprattutto a tutela del personale. E’ questo il pensiero del candidato consigliere regionale del Pd Sandro Gino Spinello, impegnato a confrontarsi sul territorio con le problematiche sentite dai cittadini.

Le attività commerciali dei centri storici, purtroppo, stanno vivendo un momento di crisi spaventoso: “La nuova legge regionale sul commercio approvata nei mesi scorsi dalla Regione non ha accolto le necessità fondamentali del commercio - afferma Spinello - e perciò non ci sono stati sostanziali cambiamenti. Il commercio, specialmente quello al dettaglio, vive in economia di guerra: chiusure, desertificazioni, licenziamenti e fallimenti. Difendere quello che resta deve essere un impegno fondamentale, ma non basta. Occorre davvero una svolta anche nel Veneto, uno sforzo grande in sintonia con ciò che sta facendo il governo Renzi con la stagione delle grandi riforme”. 

Fondamentale, secondo Spinello, è mettere un freno alla costruzione di nuovi centri commerciali, ormai anche troppo presenti sul suolo regionale: “Lo stop alla grande distribuzione deve essere un dato vero, non lasciare mille scappatoie come, di fatto, si è fatto con l’ultima legge. Basta un dato: a livello europeo il punto di saturazione per la grande distribuzione è di 150 metri quadrati per 1000, nel Veneto, ad oggi, siamo a 320 metri quadrati per lo stesso numero di abitanti. Questo significa che già così siamo oltre il doppio e se non si pone un freno la situazione potrebbe precipitare”. 

Ma sulla questione il candidato ha le idee chiare riguardo le strategie che si possono mettere in campo a livello regionale: “Deve essere fatto ogni sforzo per rivitalizzare il commercio nei centri storici - afferma - ad esempio facilitazioni nell’accesso al credito, pianificazioni urbanistiche che vadano in questa direzione, contributi pubblici che abbiano una logica meritocratica e premiale per chi decide di investire in questo settore, privilegiando le imprese giovani. I recenti contributi arrivati anche in provincia di Rovigo, seppur molto minori rispetto alle altre province venete, stanno avendo solo un effetto placebo, senza nessun effetto sostanziale”. 

Ma non è tutto, perché per Spinello si deve finalmente creare una legislazione regionale che sancisca un connubio effettivo tra turismo e commercio: “La Regione deve porsi come ente programmatico e deve predisporre un piano regionale di rigenerazione dei centri storici in tutte le città e cittadine storiche venete - continua - Serve un’azione di coordinamento e di orientamento, una valorizzazione delle peculiarità singole messa in rete a livello regionale. La regione deve individuare delle figure specializzate come organizzatori di eventi da inserire in una programmazione ed in un coordinamento regionale che selezioni le eccellenze e ne coordini anche temporalmente gli eventi evitando sovrapposizioni, finanziando e valorizzando le iniziative meritevoli che vadano nella direzione dell’unione tra turismo e commercio”.

Necessario, poi, un ripensamento della normativa in merito alle liberalizzazioni, soprattutto per tutelare il personale: “ Dopo alcuni anni di liberalizzazione totale degli orari, credo una riflessione vada fatta - afferma Spinello - va ripensata l’attuale regolamentazione nazionale rispettando i tempi e la qualità della vita sia di chi lavora nel settore che dei clienti. Quindi, i prossimi cinque anni per me si dovranno contraddistinguere per le scelte coraggiose che vanno fatte. Vivacchiare non basta più, si rischia la morte dei centri e del commercio per consunzione, che è la fine peggiore che si potrebbe fare. Io riserverò ogni mia forza per lavorare in questo senso e mettere in campo tutte le forze necessarie a far rivivere i centri e a tutelare i lavoratori”. 

Azzalin a Taglio di Po: “ Il centrodestra ha mostrato tutte le sue lacune di governo: cambiare non solo è possibile, ma necessario”

“Cambiare non solo è possibile, ma è necessario”. Questo l'invito e la convinzione del consigliere regionale Graziano Azzalin, capolista del Pd, ieri sera nel Delta per un'iniziativa elettorale a Taglio di Po nella Sala conferenze di via Oroboni.

Un incontro partecipato, con tanti temi toccati, anche se al centro ci sono sempre la crisi economica e l'emergenza occupazionale, “il vero problema del Polesine – ha sottolineato il consigliere regionale – Al di là dei tanti proclami la Giunta uscente ha fatto molto poco, vendendo tanto fumo visto che l'arrosto non c'è. Sarebbe interessante conoscere il reale volano dei milioni distribuiti a fine legislatura con una politica clientelare. Zaia in cinque anni non si è mai visto, se non una volta Ficarolo per il caso degli Istituti polesani che nonostante la sua annunciata 'linea dura' ha lasciato irrisolto. E' tornato ora nel giro di pochi giorni parlando solo di immigrazione, il suo chiodo fisso, dimenticando che le questioni urgenti nella nostra provincia sono altre. Ma non avendo proposte e risposte preferisce cambiare discorso”.

“Del resto – ha aggiunto nel corso della serata il capolista del Partito democratico – il governatore uscente è in difficoltà, basta vedere cosa è diventata la promessa campagna elettorale 'low cost', milioni di opuscoli patinati a 24 pagine inviati in tutte le case. E oltretutto per quanto riguarda il Polesine, pieni di errori, altro segno della conoscenza e dell'interesse per la nostra provincia”.

Azzalin ha poi evidenziato l'azione propositiva svolta dal Partito democratico nel corso della legislatura, “ultimo esempio il Piano di sviluppo rurale, che ha avuto il via libera della commissione europea. Il settore primario deve essere al centro per un vero rilancio dell'economia polesana e Veneto Agricoltura, anche dopo la riforma deve essere al centro della necessaria e fondamentale azione di sperimentazione e ricerca”, ricordando infine come “l'unico vero voto per il cambiamento è quello per il Partito democratico.Il centrodestra adesso corre diviso, ma è lo stesso blocco di potere che ha governato finora e che ha paralizzato l'attività del consiglio, come è accaduto per il bilancio, ultima Regione in Italia ad approvarlo. Un altro motivo per cui cambiare pagina non solo è possibile, ma necessario”.

giovedì 28 maggio 2015

Spinello sulla sanità: se l'ospedale di Rovigo funziona davvero anche quello di Adria può funzionare al meglio.

La necessità di riportare la sanità veneta ad essere un’eccellenza vera non solo in Italia, ma in Europa è, per il candidato consigliere regionale del Pd, Sandro Gino Spinello, una priorità. Le schede ospedaliere, approvate dalla giunta Zaia, hanno penalizzato in maniera enorme la provincia di Rovigo, ma ora non possono essere stralciate, pena il caos generale. Occorre, quindi, lavorare perché vengano migliorate e rese davvero efficaci, senza depauperamenti e tagli lineari. 

“I tagli continui al nostro sistema sanitario - afferma Spinello - hanno portato ad una situazione di impoverimento generale, causando una riduzione del personale medico e infermieristico non più sostenibile. E’ quindi necessario invertire la rotta e riportare la sanità veneta in vetta alle classifiche europee per garantire ai cittadini servizi eccellenti e sicurezza sanitaria in ogni parte della regione”. 

Secondo il candidato, infatti, non possono più esserci zone di serie A e B: “Per evitare le disparità occorre predisporre un punto sanità ogni 15mila abitanti - afferma - attrezzati per le emergenze e in grado di intervenire al bisogno. A questo però, è necessario potenziare gli ospedali che ci sono rispettando di fatto quanto previsto dalle norme regionali. Nella nostra provincia, ad esempio, l’ospedale di Rovigo deve essere una Hub non solo sulla carta, ma operativamente, sanando le carenze tecniche e strutturali con cui oggi deve fare i conti”. 

Il potenziamento di Rovigo, però, porterebbe anche giovamento per gli altri ospedali polesani: “Se l’Hub funziona davvero - continua Spinello - anche gli ospedali di rete, come quello di Adria, possono funzionare al meglio, garantendo altrettanti servizi d’eccellenza oggi parzialmente dismessi senza che ci sia un coordinamento da Rovigo, come ad esempio il reparto di Anatomia patologica. Anche il San Luca di Trecenta deve essere rimesso in condizione di essere un vero ospedale di rete”.

Un’altra problematica, legata al territorio polesano, ma che si presenta in diversi punti del Veneto, è quella legata ai malati terminali: “La presenza dell’Oncologia Adriese ha determinato l’incremento dell’ospedalizzazione dei malati oncologici terminali nel reparto di Medicina con aumento della spesa ospedaliera.Il malato terminale sia oncologico che altro, oltre che a porre problematiche di tipo etico-morale ne pone anche di tipo economico. In Polesine esiste a Lendinara un Hospice ad otto posti completamente insufficiente a fronte delle richieste territoriali.I pazienti terminali di Adria, quando non rinunciano a tale soluzione, si debbono rivolgere a Lendinara ed a Codigoro. Il Vecchio ospedale di Adria potrebbe esser parzialmente adibito ad Hospice con personale medico ed infermieristico specializzato in Cure Palliative: tale struttura godrebbe dei vantaggi che il limitrofo ospedale garantirebbe (ad esempio indagini radiologico-laboratoristiche), decongestionando di fatto la Medicina, risparmiando sul costo del posto letto e consentendo un recupero edilizio dell’area”. 

Come ha già avuto modo di dire, poi, il candidato vuole lavorare affinché alla Casa di Cura Madonna della Salute di Porto Viro sia restituito il titolo di Presidio Ospedaliero, stracciato dalle schede ospedaliere regionali perché “il nostro Polesine è una terra la cui conformazione fisica necessita di punti strategici e quello di Porto Viro lo è senza dubbio”.

La sanità veneta, dunque, è perfettibile e occorre mettere in campo quanto necessario per permettere ai cittadini di avere un servizio qualitativamente molto elevato ed efficace. 

Agricoltura, Azzalin: La Commissione europea approva il Piano di Sviluppo Rurale per il Veneto e stanzia 1 miliardo e 184 milioni, ma l'agricoltura per la Regione è ancora marginale.

“L'approvazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 del Veneto da parte della Commissione europea premia anche il lavoro svolto dall'opposizione governante che, non a caso, ha deciso di votare a favore in commissione e in consiglio, assumendo anche come consiglieri l’iniziativa politica al pari della giunta, dopo avervi apportato delle migliorie ma evidenziando le perplessità che hanno accompagnato la sua gestazione ed alcune lacune che comunque permangono: per l'agricoltura veneta, grazie al lavoro svolto in commissione Agricoltura del Parlamento europea da Paolo De Castro, nei prossimi 5 anni saranno a disposizione 1 miliardo e 184 milioni di euro, ovvero più di quanto stanziasse la passata programmazione. E fa sorridere che in questo caso la Lega si rimangi il proprio antieuropeismo”. A rimarcare l'importante notizia per il settore agricolo regionale è il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin, che negli scorsi mesi si è speso sul tema anche con incontri pubblici sul territorio.

“Quello che ritengo da correggere e da implementare – sottolinea Azzalin – sono gli aspetti che riguardano  ricambio generazionale, organizzazione produttiva, tenuta del reddito, stretta creditizia, eccessiva pressione burocratica. E se sui primi due punti si è già cercato di lavorare, per gli ultimi due, dai quali consegue il terzo, troppo poco è stato fatto. In particolare sulla sburocratizzazione, che nella scorsa elezione era stato portato come un vessillo dalla Lega e che non a caso in questa nuova tornata è scomparso dai loro temi di propaganda, visto che è forse la loro più grave sconfitta. 

Secondo Azzalin, capolista Pd alle prossime regionali, “Il punto più problematico è l’approccio complessivo all'agricoltura, ovvero quali siano le politiche che hanno interessato il settore e quale ruolo abbia il settore primario sull’agenda politica regionale: di fatto, a dispetto del ruolo che svolge il comparto dal punto di vista socio-economico e territoriale, continua ad essere un settore marginale, si pensi al consiglio regionale monotematico sull’agricoltura che non si è chiuso neanche con un documento approvato e si è svolto nella più totale indifferenza dei consiglieri. Oppure, al capitolo relativo al consumo di suolo agricolo, che resta un'altra grande sconfitta della maggioranza uscente e sulla quale, invece, noi abbiamo già presentato una legge coraggiosa che aspetta solo di essere approvata”.


Movimento 5 Stelle, Rizzi: Basta tagli al personale sanitario

In circa 5 anni,  le due Aziende del nostro territorio, Ulss 18 e Ulss 19, hanno subito tagli sul costo del personale per oltre due milioni di euro,  e oramai gli ospedali di Rovigo e Trecenta sono al collasso con una ricaduta su tutto il personale, medico, infermieristico, assistenziale, tecnico e, anche se in misura minore, amministrativo.
Il blocco del turnover e l’età media alta per le professioni sanitarie non sono una garanzia di sostenibilità della sanità polesana. La situazione del personale infermieristico e del personale di supporto che lavora nei reparti di degenza dei tre ospedali pubblici della provincia di Rovigo è sempre più critica. Il personale, purtroppo di diversi reparti, è obbligato a continui salti di riposi, prolungamenti dell’orario di lavoro e tra poco dovrà affrontare il problema del piano ferie estivo. Sono tutte condizioni di elevato stress che possono comportare un possibile abbassamento della resa lavorativa, che si traduce a livello assistenziale nei confronti degli utenti. O costringeranno, nel lungo termine, a scelte di ulteriori accorpamenti di reparti o di chiusura degli stessi.
La mancanza di personale non consente, inoltre, di impiegare pienamente tutta la tecnologia presente in ospedale con conseguente aumento delle liste d’attesa ma anche l’eventuale allontanamento degli utenti dai nostri ospedali pubblici del territorio o la richiesta di prestazioni dai privati.
Tutto questo non è più sostenibile, il Movimento 5 stelle attraverso il candidato al consiglio Regionale  Rizzi Federico, difende le professionalità sanitarie credendo che sia necessario il superamento del blocco del turnover per il personale sanitario, per evitare un ulteriore impoverimento dei servizi offerti al cittadino. E’ anche necessario la difesa ed il riconoscimento della professionalità di tutte le professioni sanitarie, contro il demansionamento, la restrizione del minutaggio, l’impiego degli infermieri per svolgere competenze aggiuntive a costo zero, la post ausiliarietà e facilitare la mobilità volontaria in ambito regionale di tutte le figure professionali. Tutto questo in una  logica di mantenimento degli standard essenziali per una garanzia di efficienza della sanità pubblica polesana, che preveda il cittadino ed il paziente al centro di tutte le scelte a livello territoriale.  

Rizzi Federico 
Candidato Elezioni Regionali
Rovigo e Provincia

martedì 26 maggio 2015

Azzalin punge Zaia: “Parla di manganello contro chi delinque, inizi a usarlo con chi ha fatto parte con lui delle giunte regionali in questi anni come Galan e Chisso.”

“Va bene parlare alla pancia degli elettori, quando non si hanno idee per arrivare al cuore o alla testa, ma auspicare una 'cura del manganello' per chi delinque è davvero troppo. A parte il pessimo gusto della battuta, visto il tragico passato a cui è associato il manganello in Italia, il rischio concreto è qualcuno degli amici di Zaia possa subirne le conseguenze”.
Attacca con ironia il capogruppo del Pd alle prossime elezioni Graziano Azzalin dopo “lo show a suon di chiacchiere e distintivo del governatore uscente Luca Zaia ieri sera a Rovigo, dove si è fatto vedere per due volte nel giro di pochi giorni dopo un'assenza durata cinque anni, curioso, no?”.

“Resto francamente sorpreso dalla sua battaglia per la legalità – aggiunge Azzalin - visto quanto è accaduto in questi anni davanti ai suoi occhi. Dice di essere pulito e siamo contenti per lui. Nel migliore dei casi, però, è molto distratto. Non si è accorto di quanto ha combinato il suo predecessore Galan quando lui era il numero due in Regione, non sapeva niente delle mazzette ricevute dal suo assessore alle Infrastrutture Chisso.
Ma l'elenco delle distrazioni si allunga sempre di più, a testimonianza che anche la funzione di controllo di Palazzo Balbi non è stata proprio all'altezza in questa legislatura: ci sono i 3,5 milioni e mezzo per la cooperativa sociale che doveva realizzare una fattoria per disabili e poi è stata trasformata in birreria, la residenza turistica per riabilitazione dei disabili a a Laggio di Cadore e i 4,2 milioni all'Ipas di Padova per realizzare un capannone e dare lavoro a una trentina di ex detenuti over 50 che lì però non si sono mai visti”.

“Il manganello - sottolinea il consigliere regionale del Pd - o si usa con tutti o non si usa con nessuno: per dare uno scatto di legalità al Veneto occorre voltare pagina con un centrodestra che su questo ha mostrato in questi anni gravi lacune. E la sicurezza non si fa con gli slogan né, tanto meno, con l'allarmismo, ma con un impegno costante ed una vicinanza alle istituzioni che in questi anni al centrodestra che avrebbe dovuto governare la Regione è del tutto mancato”.

“Tanto – conclude Azzalin – quelle che racconta Zaia sono tutte balle elettoralistiche. Tanto per fare un esempio, vorrei ricordare che aveva promesso 'una campagna elettorale pop e low cost': credo che tutti i cittadini veneti, nelle case dei quali sono arrivati con spedizione postale le riviste patinate di 24 pagine, edizioni diverse provincia per provincia, si rendano conto che questo non è affatto low cost ma è sicuramente costato parecchio. Fra l'altro, avviso tutti i polesani che da oggi ci sono due nuovi comuni: 'Stiena' e 'Crispino', così come scritto dal nostro presidente uscente sulla sua propaganda elettorale. Alla faccia di chi conosce il territorio...”

Tescaroli: Per dare soldi alle Paritarie il Veneto chieda l’autonomia. La Regione potrebbe chiedere la competenza esclusiva sulla Scuola e ottenere quelle risorse che ora non ha.

La candidata al Consiglio Regionale Avv. Stefania Tescaroli interviene con decisione sulla questione delle Scuole paritarie che da qualche anno boccheggiano.  
E’ stato sottolineato nei giorni scorsi durante un convegno promosso dalla FISM di  Venezia e portato all'attenzione del parlamento dall'On. Rubinato per far capire che tirare fuori un po’ di milioni in più non è un errore, ma un investimento nella qualità della vita delle famiglie del paese. 
Il guaio è che, in Parlamento, a parte un po’ di veneti e di lombardi con la medesima sensibilità, non c’è molto ascolto né a sinistra né a destra.   
La Regione può chiedere la competenza esclusiva sulla scuola ed ottenere quelle risorse che ora non ha.
Così il Veneto, in cui un Comune su due ha esclusivamente la scuola paritaria per i bambini dai 3 ai 6 anni, è costretto a stare a guardare.
Un’ingiustizia anche guardando i nostri confinanti: i trentini prendono dallo Stato tanti soldi da poter dare  seimila euro l’anno per ogni bambino iscritto alla paritaria. In Veneto è tanto se – mettendo insieme i danari erogati da Stato, Regione e Comuni – si superano i mille euro per un anno.
Come fare dunque?
Bisognerebbe trovare il modo, sostiene l'avvocato adriese,  di valorizzare le specificità. E quel modo si chiama autonomia. L’autonomia è da anni un desiderio generalizzato ma, alla prova dei fatti un miraggio, un obiettivo distante come Marte.
La domanda che si è fatta è stata questa “ cosa’ Trento che noi non abbiamo, a parte le risorse?” Ha una competenza primaria sul tema delle scuole dell’infanzia. Eppure la Costituzione consente, ad una Regione che lo chieda, di portarsi a casa con questa competenza. Perciò bisogna battersi per far passare una norma che aiuti ad ottenere questa competenza. Questa misura è legge dello stato dal 1° gennaio 2014 e precede che quando una Regione chiede nuove competenze, il Governo deve aprire un tavolo negoziale entro 60 giorni.
Un presidente di Regione può sedersi al tavolo con il Governo ed ottenere da esso la competenza primaria su un tema come le scuole materne. “ E’ l’articolo 119 della Costituzione – insiste Tescaroli – dice che quando ti porti a casa una competenza, ti porti a casa anche delle risorse”.
Questa norma insomma è l’escamotage per non scontrarsi a livello nazionale, dove non si riesce a fare massa critica, ottenendo   più autonomia.
Ma se la legge c’è da più di un anno perché ancora nulla si è mosso? Perché la Regione è stata titubante? L’ex assessore Sernagiotto, aveva accolto l’idea, poi però è divenuto eurodeputato. Il nuovo assessore Bendinelli non ha mai convocato un incontro su questo tema. 
Di certo, continua la candidata,  potremo con  Alessandra Moretti Presidente del Veneto,  intraprendere questa strada con  Il Governo Renzi,  e studiare il dossier regionale, che quantifica le risorse necessarie per trattenere in Veneto questo tipo di funzione.. esattamente come fanno le Province autonome.
In attesa di risorse le Scuole Paritarie – SCUOLE PUBBLICHE NON STATALI (non private come si sente spesso dire) – si sono fortemente indebitate e rischiano la chiusura, dovrebbero aumentare le rette a carico delle famiglie per far fronte alle spese, col rischio che  - data la grave situazione economica – le famiglie non iscrivano più i bambini e il personale diventi in esubero e quindi licenziato..
Chiuse le scuole Paritarie – in Veneto ci sono 95.000 famiglie interessate – queste dovrebbero scaricarsi sulle Statali – attualmente senza ulteriori disponibilità di accoglienza – e soprattutto con un aggravio per lo stato di alcuni miliardi di euro.

Rovigo, giovedì 28 maggio Liberi Cittadini presenta le proposte per l'utilizzo dei rifiuti quali risorse per il Comune e la Città.

Il giorno 28 Maggio 2015, alle ore 21:00, presso La Sala dell'hotel Villa Regina Margherita, in viale Regina Margherita, 6 a Rovigo la Lista Civica Liberi Cittadini per il Polesine, Rovigo e Frazioni terrà un importante incontro sulla gestione dei rifiuti. 

Relatori della serata Massimo Dall'Aglio e Vittorio La Paglia che presenteranno un'alternativa concreta alle discariche inquinanti e costose e al "fumo" dei termovalorizzatori.

Parte importante del programma, le proposte saranno illustrate per dimostrare, attraverso la descrizione di progetti reali, come la produzione di biometano dalla frazione umida e di come i rifiuti possano diventare una risorsa economica per le casse comunali ed un vantaggio per i cittadini con riduzione delle bollette.

Sarà presente il candidato Sindaco Livio Ferrari.


lunedì 25 maggio 2015

Rovigo, Azzalin e Veneto Nanotech: eccellenza di ricerca e innovazione che rischia di morire nel disinteresse della Giunta uscente

“Ricerca e innovazione sono fondamentali per restare competitivi in un mercato ormai globale e, invece di sostenere un'eccellenza come Veneto Nanotech rischiamo di perderla per l'incapacità da parte della Regione di dare un aiuto concreto: anche Rovigo rischia di perdere un'eccellenza come il laboratorio Ecsi, costato milioni di euro, perché chi avrebbe dovuto governare ha preferito disperdere i soldi pubblici in marchette elettorali invece che finanziare progetti di sviluppo”. 
Il capolista del Pd alle prossime elezioni Graziano Azzalin rilancia l'allarme sul futuro della società di ricerca e sviluppo partecipata da Palazzo Balbi, su cui incombe il pericolo liquidazione, visto che scade domenica il termine per la ricapitalizzazione approvata lo scorso febbraio, mettendo in pericolo i laboratori di Rovigo, Padova e Marghera dove lavorano una cinquantina di dipendenti, molti dei quali con contratti a termine.
“Da allora è stato perso altro tempo, ancora tre mesi di navigazione a vista – insiste il consigliere regionale – Era ed è necessario un piano di sviluppo a medio e lungo termine perché non è nell'immediato che gli investimenti in ricerca generano valore. Un centro come l'Ecsin di Rovigo è un vero gioiello e dovrebbe essere l'orgoglio di un'amministrazione che guarda al futuro. E al danno per la perdita di un'eccellenza con relativi posti di lavoro si aggiungerebbe la beffa, perché bisognerebbe restituire a Bruxelles i soldi dei progetti saltati, per non parlare delle risorse spese per le attrezzature di laboratorio”.
“Il consigliere decaduto per le bugie raccontate sulle proprie spese elettorale Coppola, invece di violare le regole sulla propaganda elettorale facendola pagare ai cittadini e sfruttando in modo indegno le amministrazioni comunali ridotte a mo' di lacchè, visto che ha spiegato di essere ancora in carica, perché non dedica almeno cinque minuti del tempo di assessore per risolvere questo grave problema invece di andare a presentare a destra e manca i finti risultati delle sue presunte azioni? Anche perché, oltretutto, la realtà è ben diversa: torniamo ancora una volta ai 52 milioni di mance elettorali, che sono serviti a finanziare la Festa dell’Uva o il progetto sulle Dimore storiche cadorine, invece di progetti legati davvero allo sviluppo del territorio. Le uniche proposte serie in sede di bilancio, anche per Veneto Nanotech, sono venute ancora una volta dall'opposizione che ha proposto un emendamento al bilancio per stanziare un milione di euro oltre ai 350mila dati dalla giunta per coprire le perdite, garantendo poi il numero legale in aula per votarlo. Dalla maggioranza solo parole a cui, al solito, non sono seguiti i fatti. La politica deve ritrovare credibilità, anche per questo in Veneto è necessario voltare pagina”.

Adria, Spinello sul Terzo settore: "Cooperative sane, volontariato e coordinamento regionale per un welfare veneto d'eccellenza"

Un terzo settore funzionale, strutturato e soprattutto sostenuto e coordinato dalla Regione. Di questo il candidato consigliere regionale del Pd, Sandro Gino Spinello, ha parlato con alcune associazioni di volontariato ad Adria su iniziativa di Aldo Varolo, riconosciuta figura del volontariato adriese e con cui ha condiviso problemi e possibili soluzioni. 

“Il sociale in questi anni ha avuto una costante diminuzione delle risorse - afferma Spinello - nonostante il ‘modello veneto’ sia stato negli anni passati un esempio di integrazione perfetta tra sociale e sanità. Oggi, quindi, di fronte ad un mutato quadro economico occorre mettere in campo un piano di lavoro straordinario delle fasce deboli per tutelarle e integrarle, nel quale ha un ruolo fondamentale e prezioso il volontariato, che e questo può essere fatto sfruttando le risorse comunitarie, le risorse pubbliche e quelle private come le fondazioni. Le possibilità ci sono, bisogna coglierle”.

Secondo il candidato, poi, nel settore c’è una questione a cui occorre prestare particolare attenzione: il personale. “Nella gestione delle emergenze, infatti, a volte si propongono cooperative che offrono un servizio ad un prezzo talmente basso che non va a coprire nemmeno i costi di gestione e quindi del personale. Questo accade, purtroppo, perché ci sono realtà che non si comportano in maniera corretta con i propri dipendenti, assumendoli con contratti farlocchi e quindi pagandoli pochissimo o non pagandoli affatto. E’ necessario, quindi, vigilare sulla qualità del servizio erogato e sulla tutela del personale dipendente anche attraverso la creazione di standard regionali”. 

Fondamentale, secondo Spinello, oggi più che mai, è il ruolo che ricopre il volontariato che per il candidato deve essere un vero e proprio interlocutore per le istituzioni. “Le associazioni sono un valore preziosissimo - afferma - perché hanno la capacità di leggere i bisogni della popolazione e possono aiutarci a capire cosa si possa mettere in campo. Essendo molte le associazioni si potrebbe pensare anche ad un ruolo di coordinamento territoriale a livello regionale per evitare che ci siano più associazioni che si occupano in maniera separata della stessa cosa. Fare rete e collaborare è fondamentale più che mai in questo settore”. 

La necessità, quindi, è quella di una ristrutturazione del terzo settore che preveda, inoltre, anche un controllo della gestione dei fondi di rotazione regionale: “Direi che è arrivato il momento di smetterla con i soldi dati solo agli amici degli amici - continua Spinello - occorre una gestione basata su progettualità e servizi, non su nomi e amicizie. Ripartiamo da chi lavora e conosce il territorio, premiamo chi sa cosa fare”. 

Un incontro proficuo, quello con le associazioni del territorio che ha permesso a Spinello di confrontarsi con un mondo che è fondamentale per il Polesine e l’intera regione: “In un momento di forte impoverimento culturale in cui la Regione ha scelto di non investire nel welfare reale - conclude - serve più che mai una svolta che porti ad avere degli enti locali che coordinino le attività per garantire integrazione alle fasce più deboli, sempre più in difficoltà. Le risorse ci sono e basta saperle utilizzare, quindi è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare e grazie ad un terzo settore vivo come quello che c’è sul territorio, ad una cooperazione sana e al lavoro dei volontari, si può riportare il welfare Veneto ad un livello d’eccellenza”. 

Rovigo, la lettera aperta di Silvana Perrone, candidata di Liberi Cittadini, al Vescovo Soravito

Riceviamo e pubblichiamo.

Immagino sia difficile mantenere la concentrazione mentre si celebra una Funzione religiosa importante.Si sa, siamo umani e ognuno di noi ha delle potenzialità e anche dei limiti ed ognuno di noi è diverso dall’altro, fortunatamente.
E ognuno di noi ha il diritto a pari dignità e pari diritti. Non so se il Signor Vescovo Soravito ha mai potuto avere la fortuna di conoscere una persona diversamente abile.
Io si, ho avuto la grande fortuna di conoscere ragazzi, maestri di vita, che, pur senza parole, comunicavano con me.
Persone a cui sicuramente la vita non ha sorriso subito ma che hanno potuto vivere grazie a qualcuno che credeva in loro: genitori, medici, persone umili che prestano opera di volontariato.
Chi più ha sofferto nelle prime fasi dello sviluppo sa cosa vuole dire essere in balia ogni giorno alla vita e alla morte ed ogni giorno è un giorno nuovo, come poteva essere per Massimiliano che stava, con diritto, assistendo suo fratello in un passo importante, di fronte a molte persone.
Perchè escluderlo?
Perché non era in grado di tacere?
E’ questo il motivo?
Se è solo per questo Signor Vescovo mi rendo disponibile ad accompagnarla a conoscere questi ragazzi, ragazzi che non riescono a star fermi, che non riescono a star zitti, che non riescono a non sbavare.
Eppure dietro quello che mostrano c’è una storia, una storia di vita e di quotidiane sofferenze che vengono affrontate ogni giorno con dignità, con forza, con un sorriso, ma questo mondo può diventare per noi esperienza da cui possiamo ricevere più di quanto non diamo, un’occasione per imparare, per interrogarci, per stupirci, per allargare i nostri confini, per mettere in crisi il nostro mondo ristretto di vedere le cose, i nostri abituali schemi e abiti mentali, per arricchire la nostra esperienza di vita e, perchè no, pure dello spirito.
Perchè non è sufficiente aiutare chi è in difficoltà, ma bisogna sostenerlo sempre.

Silvana Perrone
Liberi Cittadini per il Polesine

Lendinara, Azzalin sulle "destre solo spot e propaganda": enfatizzano il problema immigrati, tacendo sul dramma dei disoccupati, aumentati di 5mila unità nell'ultimo anno solo in Polesine

Un momento di confronto in vista dell'ultima settimana di campagna elettorale prima del voto dei 31 maggio quello che si è tenuto questa mattina al Caffè Grande di Lendinara fra iscritti e simpatizzanti democratici ed il candidato capolista Pd alle prossime regionali Graziano Azzalin: “C'è l'occasione di voltare pagina con la cattiva amministrazione di chi ha governato in questi anni: abilissimo nella propaganda, meno a fare gli interessi dei veneti” ha detto Azzalin, sottolineando come i due temi forti della propaganda del governatore uscente, immigrazione e indipendenza, siano “due argomenti che parlano solo alla pancia. 
Ma basta un po' di testa per capire che sul problema degli stranieri che arrivano in Italia la Regione non può certo fare molto, visto che su questo deve intervenire il livello europeo, mentre l'indipendenza è una panzana irrealizzabile ed anticostituzionale raccontata per anni da un partito che è stato quasi sempre al governo ma non ha mai fatto nulla nemmeno per il federalismo. 
Balle e spot ma nulla di serio e concreto”, ha chiosato.
“Si parla anche in Polesine del problema dell'immigrazione, ma si tratta di appena 200 persone. Perché, piuttosto, la destra che ha governato in questi anni non parla dei 5mila disoccupati in più solo nella Provincia di Rovigo dal 2013 al 2015? 
Il lavoro è un tema sul quale la Regione avrebbe dovuto intervenire, invece non è stata capace di farlo: meglio allora gettare il fumo negli occhi per nascondere la gravità dei proprio insuccessi amministrativi. 
E' ora di dire basta a queste mistificazioni”.

Adria, Impegno per il Bene Comune: il Sindaco smentisca l'illazione a carico di Sagredin. Cosa avrebbe fatto l'amministrazione senza il comitato Ca' Emo Nostra?

Esprimiamo piena solidarietà e appoggio al comitato di Ca’ Emo e al presidente Stefano Sagredin. 
L'odiosa illazione comparsa oggi a suo carico su un quotidiano locale deve essere immediatamente smentita dal giornalista o dal Sindaco a cui si attribuisce l'affermazione in questione. 
Se il sig. Sagredin avesse ritenuto o riterrà opportuno partecipare a convegni che affrontino temi ambientali che in particolare si focalizzano sul terribile incidente accaduto alla COIMPO ne avrebbe piena libertà, esattamente come il primo cittadino che in questi anni, quando si parlava di salute e sanità o altri temi, ha partecipato a tutti gli inviti ricevuti non solo come sindaco, preferendo spesso quella parte politica a lui più cara, Forza Italia e Lega. 
Non bisogna gettare ombre su chi ha lavorato in questi mesi gratuitamente per il bene comune non solo della frazione ma di tutti noi. 
Cosa avrebbe fatto l'amministrazione senza il comitato? 
Quali competenze ha messo in campo nel presente e quali intende mettere nel prossimo futuro difronte a temi specifici come quelli che riguardano le lavorazioni in oggetto? Cosa intende il Sindaco quando parla di vincoli e paletti? 
Perché non usa il termine prescrizione, che è quello che è tenuto a fare in sede di approvazione dell’Aia a norma di legge per il ruolo  istituzionale che assume?  
Un tema così importante è stato lasciato fino ad oggi in mano ai cittadini della frazione compreso l'incarico del tecnico che l’amministrazione non ha voluto assumersi, lasciando l’onere economico sulle spalle dei cittadini. 
Come mai giovedì sera l’assessore Simoni non ha riportato all’assemblea questa posizione dell’amministrazione? 
Non ne era a conoscenza o è stato smentito dal Sindaco? 
Appare ai nostri occhi comunque strumentale questo uso del mezzo stampato per dare notizie intempestive e insinuanti e non all’altezza della gravità dell’accaduto.

Impegno Per il Bene Comune

sabato 23 maggio 2015

Tescaroli “ La Casa di Cura di Porto Viro deve ritornare Presidio Ospedaliero”

La candidata al Consiglio Regionale Avv. Stefania Tescaroli interviene con decisione sulla questione della perdita della qualifica di presidio ospedaliero della casa di cura di Porto Viro e sue possibili conseguenze.
La Casa di Cura di Porto Viro è stata fondata oltre 50 anni fa per fornire assistenza sanitaria alla popolazione locale disagiata in quanto residente in un territorio ampio e distante da altri ospedali.
La struttura serve un comprensorio che si estende su un’area di ben 650 kmq, La popolazione residente è costituita da circa 50.000 abitanti con uno dei più alti tassi di anzianità del Veneto. Durante il periodo estivo l’area accoglie una popolazione turistica di 100.000 presenze ed è attraversata da un’arteria stradale, la Romea, molto trafficata e pericolosa, con un alto tasso di incidenti. Si comprende quindi quanto sia importante una struttura strategicamente localizzata nel cuore del Delta del Po, in grado di fornire servizi di Pronto Soccorso, Terapia Intensiva, Chirurgia ed Ortopedia. 
Per tutte queste motivazioni nel 1987 la Regione Veneto aveva riconosciuto alla Casa di Cura Madonna della Salute la qualifica di Presidio Ospedaliero dell’ULSS 19 di Adria.
In tutti questi anni la struttura ha sempre operato con professionalità e attenzione all’innovazione tecnico-scientifica, aumentando costantemente il livello qualitativo delle prestazioni erogate. Non si comprende quindi per quali motivi alcuni mesi fa la Giunta regionale veneta le abbia tolto la qualifica di Presidio Ospedaliero.
Anche se per ora non vi sono stati cambiamenti di rilievo, se si eccettua la limitazione nella prescrizione di esami da parte degli specialisti, il timore diffuso tra gli operatori sanitari, la dirigenza e la popolazione locale è che con il tempo la perdita della qualifica di Presidio possa comportare la soppressione di servizi importanti, come il Pronto Soccorso, la Terapia Intensiva, le specialità chirurgiche. Tutto ciò avrebbe ovviamente importanti ricadute negative sia sul piano dei servizi ai cittadini, sia sul piano occupazionale. Non dimentichiamoci, infatti, che la Casa di Cura è attualmente l’azienda privata con maggior numero di lavoratori impiegati (circa 300) della Provincia di Rovigo.
Anche sulla base degli impegni presi da Alessandra Moretti durante la sua visita alla struttura, se verrò eletta mi attiverò subito affinchè venga restituita in tempi celeri la qualifica di Presidio Ospedaliero alla Casa di Cura. In campagna elettorale sono tanti i candidati che lo promettono, ma ricordiamoci i fatti: i rappresentanti locali del centrodestra in Regione non hanno fatto nulla per impedire che la struttura venisse declassata da una Giunta dello stesso colore politico. I cittadini hanno buona memoria…

Spinello: sicurezza e questione abitativa sono un diritto e non un tema ad uso delle destre.

Sicurezza e questione abitativa non possono essere esclusive delle destre, né temi che si deve temere di nominare. Questo il pensiero del candidato consigliere regionale del Pd, Sandro Gino Spinello, che in queste settimane ha trascorso la maggior parte del tempo a parlare con i polesani, cercando di capirne le esigenze e i problemi e proponendo loro soluzioni e progetti concreti. 

“In queste settimane - afferma - mi sono reso conto che le tensioni sociali sono sempre più forti e la necessità di tutelare le fasce più deboli è preponderante. La sicurezza non può essere appannaggio delle destre: è certamente una priorità che va perseguita con metodi efficaci ma senza estremismi. Per esempio la lotta al degrado parte anche da piccole cose come l’illuminazione pubblica, che va potenziata e migliorata. Da un lato bisogna scegliere di consumare partendo da energie rinnovabili, dall’altro le nuove tecnologie consento addirittura l’accumulo della produzione da fotovoltaico tramite i dispositivi di energy storage. Efficientamento energetico delle strutture per un risparmio concreto dei consumi da subito ed una nuova sensibilità ambientale che passa necessariamente dalle risorse considerate green ma soprattutto pulite”. 

La lotta al degrado, quindi, passa inevitabilmente per l’illuminazione e la cura degli spazi pubblici, ma non solo: “La Polizia locale ha un ruolo essenziale che deve essere coordinato dalla Regione - continua Spinello -  gli agenti, infatti, hanno il polso della situazione del territorio e rispondono alle istituzioni locali, ma con una regia di ampio respiro possono svolgere al meglio le loro funzioni, garantendo un servizio efficiente. Compito della Regione, quindi, è quello di favorire questa mutazione del ruolo del vigile, coordinando tutti i corpi locali”. 

Il controllo, inoltre, secondo Spinello, si può attuare anche grazie all’aiuto dei cittadini: portierato sociale e controllo di vicinato. “Queste azioni possono essere messe in campo come ulteriore strumento di sicurezza, dato che si tratta di figure integrate nel contesto sociale che godono della fiducia del cittadino che conoscono e controllano”, afferma il candidato. 

Anche sulla questione abitativa, Spinello ha le idee chiare: “Partendo dal presupposto che la casa è un diritto di tutti, è importante che il patrimonio di edilizia pubblica sia smobilitato - conclude -  E’ infatti noto che moltissime case di proprietà dell’Ater e quindi della Regione, sono sfitte. E’ necessario, ora più che mai, che questo patrimonio sia risistemato, anche con l’aiuto di risorse non pubbliche, per essere concesso in locazione temporanea a giovani coppie. La casa è un diritto, ma la ‘casa popolare’ deve essere un punto di partenza, non di arrivo e la Regione ha quindi un ruolo essenziale per coordinare tutte queste funzioni, per riuscire a rendere più vivibile il territorio, per renderlo all’altezza delle aspettative dei cittadini”.

giovedì 21 maggio 2015

Adria, Impegno per il Bene Comune chiede ai candidati al Consiglio regionale di esprimersi sulla carenza di trasporti pubblici e infrastrutture

Il comitato adriese Impegno per il Bene Comune accogliendo con piacere l’attenzione e le risposte date dai candidati regionali all’appello proposto per la tutela del territorio polesano da spargimento dei fanghi e da trivellazioni, e a quelle che ancora in tal senso giungeranno, si propone di seguirne l’attività consiliare con altrettanta attenzione.
Un altro punto di estrema fragilità del nostro tessuto sociale e produttivo è la situazione di crescente carenza e abbandono dei collegamenti extraurbani con trasporto pubblico locale. Situazione ormai talmente insostenibile che ci sentiamo in dovere di chiedere a tutti i candidati al consiglio regionale quali siano le loro intenzioni programmatiche per il ripristino e lo sviluppo dei trasporti pubblici locali,  auspicandone il senso di responsabilità.
Non solo sono carenti e sottodimensionati i servizi ai lavoratori e agli studenti che, per evidente necessità si devono spostare in orari non flessibili, ma del tutto inadeguati tenendo conto anche dell’impoverimento delle famiglie che spesso non possono più permettersi di avere a disposizione una seconda autovettura e dell'innalzamento medio dell'età dei residenti.
L’accesso ai centri ospedalieri e per prestazioni medico-sanitarie specialistiche dei capoluoghi vicini, inoltre,  è inconciliabile con orari e scarsità di collegamenti verso e dagli ospedali di Rovigo e Padova che, alla domenica, sono addirittura assenti cosicché appare impossibile per chi non sia automunito poter accudire o visitare un congiunto là ricoverato o poter usufruire di quel prolungamento d’orario dei servizi di diagnostica ed analisi che gli ospedali, come Padova, vanno organizzando per rendersi maggiormente efficienti.
E appare non possibile parlare, con credibilità, di sostegno allo sviluppo turistico di Adria e del Parco del Delta del Po, zone uniche nel loro genere, senza provvedere a progettare e rendere fruibili collegamenti di trasporto pubblico con pacchetti di offerte, magari cumulative, per visitarle in un circuito turistico inserito in quello delle principali città d’arte vicine.
A tutto questo si aggiunge il ruolo fondamentale delle infrastrutture per trasporto su rotaia e fluviali, che sono indispensabili allo sviluppo produttivo della nostra area e logisticamente necessarie soprattutto dopo la bocciatura della Nogara-mare.
La politica ha finora sempre privilegiato il trasporto su gomma, tipico delle economie meno sviluppate, preferendo, anziché potenziare le infrastrutture ed i collegamenti esistenti, approvare opere dai decennali tempi di realizzazione, che il nostro territorio non può attendere soprattutto ora, stremato da questa crisi.

Impegno per il Bene Comune

Ad Adria due giorni di Festival Musica Nova - il 22 e 23 maggio il Conservatorio anima la città - leggi il programma completo


Conservatorio di Adria
FESTIVAL MUSICA NOVA
a cura del dipartimento di composizione – (coord. Guido Arbonelli)

programma 22 maggio

Ore 17 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 1 - PIAZZETTA della
CHIESA DI SAN NICOLA
 GLI OTTONI nella classe del Prof. PIER GIORGIO RICCI con
Lorenzo Chesta, Nicola Boscolo Mengolin, Gloria Sottovia, Francesca
Zuriati, Dario Tarozzo, Luca Varagnolo, Marco Santi, Alberto Boscolo
Bibi, Giovanni Nonnato

Ore 17,30 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 2 – CHIESA di SAN NICOLA
 I MADRIGALISTI della Prof.ssa MARGHERITA DALLA VECCHIA con
Bi Lika, Kou Hefei, Elisabetta Fantinati , Fabio Grossi, Sarah
Convento,Francesco Ferrarese, Martino Zanovello,
Corinne Scalambra, Nicola Rizzi

Ore 18,30 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 3 – PORTICO del TEATRO
 LE PERCUSSIONI nella classe del Prof. ALBERTO MACCHINI con
Adria percussion: Luisa Casini,Federica Biondi,Luca Bardelle,Igor
Tiozzo,Bianca Sartor,Corinne Scalambra,Paolo Ius,Andrea
Stivanello,Nino Barizza,Francesco Biolcati,Raffaele Bianchi,Leonardo
Spoladore(conservatorio Venezze)
Ore 19 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 4 - PIAZZETTA del POZZETTO
 IL JAZZ nella classe del Prof. PAOLO GHETTI 

Ore 21 chiesa di San Nicola – Adria CONCERTO
“I COMPOSITORI DI ADRIA”
programma
ANTONIO BUZZOLLA 2 Ariette veneziane
 “La scielta”, “La desolada”
Alice Molon (soprano), Francesco Izzicupo (pianoforte)
 2 Canzonette veneziane
 “L’abandon“, “El risultato“
Erica Zulikha Benato (mezzosoprano), Nicolò Azzena (pianoforte)
GIOVANNI SCAPECCHI chrysallis (prima esec. assoluta)
Guido Arbonelli (clar. basso)
RENZO BANZATO contrasti
Annamaria Tarozzo, Chiara Parolo, Francesca Pernigo, Guido Arbonelli (clar)
GUIDO ARBONELLI immagini da Auschwitz
Chiara Parolo, Francesca Pernigo, Annamaria Tarozzo, Guido Arbonelli (clar)
TIZIANO BEDETTI venetian DNA
Letizia Laudani (vl), Sara Francesca Patrian (pf)
SIMONE TESSARI Foglio d'album “L'anima di vetro”
Simone Tessari (pf)
MATTIA TESSARIN “A.M.S.”
Alessia Babetto (fl)
LUCA LAGHI Penso di essermi rimbecillito
DAVIDE RAISI 9213
ANDREA FIORI Barney
Davide Raisi e Andrea Fiori (chitarra), Luca Laghi (basso elettrico),
Andrea Elisei (batteria)
MIRKO BALLICO fantasia – B.A.C.H.
Guido Arbonelli (clar)
TIZIANO BEDETTI preludio e fuga
Natalia Benedetti, Guido Arbonelli (clar bassi)
GUIDO ARBONELLI serenata
Michele Bianchini (sax), Natalia Benedetti, Guido Arbonelli (clar) 

programma 23 maggio
Ore 15,30 aula magna succursale conservatorio
Conferenza sul tema “Musica e danza tra Oriente e Occidente”
a cura del M° TIZIANO BEDETTI.
Sarà il illustrata la stesura del suo balletto “The Seasons”, e
presentato al pubblico attraverso una proiezione video.

Ore 16 aula magna succursale conservatorio
 Conferenza della compositrice ospite M° LINDA MARCEL
(Bergen Community College- New Jersey – Usa) sulle strategie di
promozione degli artisti via web e sulle nuove direzioni pedagogiche
della musica elettronica.

Ore 17 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 5 - CHIESA DI SAN NICOLA
 LE ARPE nella classe della Prof.ssa CRISTIANA PASSERINI con
ADRIA HARP ENSEMBLE: Angelica Baroni, Anna Bolzon,
Margherita Crozzoletto, Noemi Gnan, Immacolata Morena,
Andrea Noiato, Valentina Pregnolato, Erica Tommasi, Sara
Lisa Vampiri,
Nicola Vendramin, Naiqi Xu, Elisa Zoletto.

ore 17, 45 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 6 – GALLERIA del CORSO
Orchestra di chitarre del Conservatorio diretta da Alberto LA
ROCCA (dalle classi di chitarra di Pino Angeli, Paolo Benedetti,
Alberto La Rocca e Giulio Tampalini) con Alberto Rodella, Anna
Favaro, Camilla Carisi, Carlotta Gramolelli, Federico Scaramazza,
Giovanni Temporin, Giulia Bettinelli, Kevin Mancin,Michele
Barbuiani, Niccolò Pozzato, Pietro Dalla Costa, Samuele Pizzo,
Simone Fabris.

ore 18,30 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 7 - PONTICELLO del CANALE
 I FIATI nella classe del Prof. DANTE BERNARDI con
Nunzio Brigante, Annamaria Tarozzo, Morgan Giribuola, Alessia
Babetto, Erika Simoni, MariaVittoria Alvino, Luca Finotti, Alberto
Pagnin, Serena Tarozzo,Camilla Bottin
Ore 19,15 SONORIZZAZIONE DELLA CITTA’ 8 - PIAZZALE CATTEDRALE
I CLARINETTI dei prof. GUIDO ARBONELLI e DANILO DOLCIOTTI
con Stefano Ongaro, Nunzio Brigante, Chiara Parolo, Annamaria
Tarozzo, Natalia Benedetti, Michela Freguja, Desy Gottuso, Camilla
Teresa Chieregato, Maddalena Paganin, Marco Bagatella, Enrico
Moretti, Andrea Canetto, , Silvia Cecolin, Veronica Di Girolamo, Vesna
Sacchetto, Natalia Boscolo, Matteo Sarto.

Ore 21 chiesa di San Nicola – Adria CONCERTO
NAMASTE ENSEMBLE MUSICA NOVA 
Programma
FRANCA GIANELLA linguaggi (in tre tempi)
Luisa Izzicupo e XiaoWen Wu (vl), Linda Rusca (vla), Filippo Trevisan (vcl)
RENZO BANZATO tre elegie quintetto
TIZIANO BEDETTI partita in D flauto e pianoforte
ROBERTO GOTTIPAVERO visioni elegiache clarinetto, violino, violoncello
 (prima esec. assoluta)
GIOVANNI SCAPECCHI sue l’eau clarinetto e pianoforte
BARBARA MAGNONI fantasia violino e pianoforte
NIKOLAUS GERSZEWSKI ouverture for a pierrot ensemble quintetto
 (prima esec. assoluta)
LINDA MARCEL the other garden due clarinetti e quartetto
 (prima esec. assoluta)
ALBERTO LA ROCCA wundergarten der natur quintetto
Esecutori:
flauto Alessia Babetto
clarinetto Michela Freguja
violino Carlo Lazari
violoncello Daria Occhiuto
pianoforte Sara Francesca Patrian
direttore Guido Arbonelli
con la partecipazione della clarinettista Natalia Benedetti

Stienta, Azzalin a Corazzari: “Finito un ciclo al governo della Regione, c'è bisogno di cambiare facendo uno scatto etico”

“I cicli ci sono in ogni campo della vita e anche in Regione è arrivato il momento di cambiare. Mi chiedo quale credibilità possano avere soggetti che per problemi interni ai loro partiti hanno paralizzato il Consiglio per cinque settimane approvando solo all'ultimo il bilancio di previsione con una maratona notturna. C'è bisogno di aria fresca e di uno scatto etico”. Con una stoccata al centrodestra il capolista del Pd alle prossime elezioni regionali Graziano Azzalin ha chiuso il confronto a Stienta con il candidato della Lista Zaia Cristiano Corazzari e moderato dal direttore della Voce di Rovigo Pierfrancesco Bellini.

Una stoccata che chiama in causa anche l'assessore uscente Isi Coppola: “Un consigliere decaduto per aver dichiarato il falso sulle spese elettorali che viene comunque ricandidato in un partito che corre con Zaia e con l'accordo, visto che non sarà rieletta, di fare l'assessore in caso di vittoria del centrodestra. Questo modus operandi genera ulteriore sfiducia nella politica. Anche per questo dobbiamo cambiare”.

Tanti i temi sul tavolo nel confronto tra i due esponenti, che nell'ultimo mandato si sono anche trovati a lavorare a fianco su alcune questioni, anche se le divergenze restano: dall'immigrazione, “una questione che va affrontata a livello europeo, ma la vera emergenza nel nostro territorio è la disoccupazione e l'assenza di prospettive per tanti giovani, non si possono fare speculazioni”, alle infrasttrutture, “al ministro Delrio chiederei la conferma degli impegni su Nogara Mare e Romea Commerciale ma anche la garanzia che dietro non ci siano affari sporchi, che ci sia trasparenza”, fino agli Istituti polesani, “la famosa tolleranza zero di Zaia non ha portato a niente, solo al cambio del direttore generale”.


E ancora le politiche per rilanciare l'economia e l'occupazione: “L'insuccesso più clamoroso – ha detto il capolista del Partito democratico - è il Patto per lo sviluppo che io chiamo pacco per lo sviluppo. Tante misure estemporanee senza azioni coerenti e forti. Il Protocollo Polesine, per esempio, resta una delle più grandi fregature di questi anni, sono stati sbloccati 16 milioni e dati cash alle imprese senza verifiche, soldi assegnati anche ad aziende con operai in cassa integrazione. Mi chiedo che tipo di volano abbiano generato questi investimenti. Per aiutare le imprese oltre a una programmazione seria ci vorrebbero meno burocrazia e meno oneri e pure qua la Regione ha fallito”.

mercoledì 20 maggio 2015

Spinello risponde all'appello di Impegno per il Bene Comune su fanghi e trivellazioni: la Regione ha la possibilità di legiferare su questioni vitali per i nostri territori e mi impegno a lavorare per le esigenze del mio territorio.

Ovviamente né trivellazioni né sversamento di fanghi sui terreni agricoli è quello che ha in mente il candidato consigliere regionale del Pd, Sandro Gino Spinello. Il candidato, infatti, ha deciso di raccogliere l’appello lanciato dal comitato adriese ‘Insieme per il bene comune’ ai candidati per prendere posizione su queste questioni.

“Dire che si è contrari alle trivellazioni nel nostro territorio - afferma Spinello - è un’ovvietà e sulla questione ho già avuto modo di intervenire per dire con fermezza no a qualsiasi tipo di ricerca di idrocarburi nel territorio polesano, peraltro già vietati”. 

Un discorso diverso, invece, quello da fare per la questione dello spargimento di fanghi in agricoltura: “Per sua naturale conformazione il Polesine ha di fatto a disposizione una quantità di suolo agricolo enorme e con l’attuazione di una serie di provvedimenti messi in campo da un certo tipo di politica di incentivazione sbagliata anche a livello europeo si è arrivati alla scelta di molti proprietari di abbandonare la coltivazione per ospitare queste sostanze. Sostanze, tra l’altro, sempre meno compatibili con i terreni e che hanno provocato un aumento preoccupante della presenza di metalli pesanti e di azotati causando, inoltre, una permeabilizzazione del terreno concausa dei dissenti idrogeologici che si sono verificati”. 

Anche su questo punto, secondo il candidato, è evidente che si debba porre un limite e che, una volta eletto, in presenza anche della nuova legge sugli ecoreati, vorrà porre con forza al suo partito e al Consiglio tutte queste questioni. Ma non basta: “E’ evidente che norme più severe siano necessarie - continua Spinello - ma ciò che è alla base di tutto è perseguire una nuova idea di sviluppo per il Polesine. Oggi, il suolo agricolo coltivato polesano, produce per l’80% a scopo animale e non è sensato. Occorre rimettere in campo idee e incentivi che facciano sì che si torni a coltivare a scopo alimentare, che il Polesine torni ad essere produttore di cibo di qualità”. 

La proposta alternativa è già pronta nel cassetto di Spinello: “Invece che si mettano i terreni non coltivati a disposizione di queste sostanze - afferma - si dovrebbe incentivare l’allevamento a terra, riportando il Polesine ad essere un’eccellenza anche nella zootecnia. Il modello da perseguire potrebbe essere quello, in questo settore, della Regione Puglia, dove si sono utilizzati i terreni non coltivati per allevamenti d’eccellenza. Gli agricoltori e gli allevatori, coltivando a scopo alimentare o allevando a terra, avrebbero una ricaduta in termini di reddito e non si correrebbero rischi per la salute”.

Spinello, quindi, è certo che servano proposte concrete: “La campagna elettorale, purtroppo, può riservare promesse vuote - afferma - Ma la Regione ha la possibilità di legiferare su questioni vitali per i nostri territori e occorre essere chiari e sinceri con i cittadini e partire proprio dalle loro esigenze. Per questo mi impegno a lavorare in questa direzione e voglio mantenere un contatto stretto con il mio territorio, i suoi abitanti e i suoi rappresentanti, anche se sarò eletto”. 

Azzalin attacca l'ex Assessore regionale allo Sviluppo sul Protocollo Polesine: il consigliere decaduto Coppola racconta ancora la stessa favola sui Fondi di rotazione.

Azzalin attacca l'assessore allo Sviluppo: “Fondi smobilitiati senza garanzie, il consigliere decaduto Coppola racconta ancora la stessa favola: quanti nuovi assunti con quei soldi? E i 50 milioni della Bai che prometteva dove sono finiti? E con i 52 milioni di tutti i veneti distribuiti come mance elettorali, quanti milioni di investimenti si sono generati?”

“Il coraggio non manca al consigliere decaduto Isi Coppola che, da assessore alle Attività produttive del Veneto sostiene ancora la bontà dell'aver smobilitato 16 milioni di fondi di rotazione per prestiti a tasso zero ed in grado di rigenerarsi per vantaggi continui alle imprese, per distribuirli senza alcuna garanzia o valutazione in mancette il cui impatto sul territorio ancora non è dato sapere. Parla, infatti di risvolti positivi per il lavoro: quali sono, visto che non erano richiesti ai beneficiari impegni sul fronte dell'occupazione e che alcune delle aziende che hanno ricevuto il finanziamento hanno dipendenti in cassa integrazione?”. Il consigliere regionale Graziano Azzalin, capolista Pd alle prossime elezioni regionali, interviene per sottolineare come “ancora una volta il consigliere decaduto per aver mentito sulle proprie spese elettorali fa confusione con soldi e numeri e fornisce dati sbagliati e fuorvianti”.

“All'assessore, già responsabile del Bilancio durante le due Giunte Galan, che magnifica la bontà del Protocollo Polesine chiederei, fra l'altro dove sono finiti i 50 milioni che a più riprese ha promesso e che secondo quanto da lei affermato per mesi e mesi sarebbero dovuti arrivare a sostegno della brillante smobilitazione di fondi di rotazione da parte della Banca Europea per gli Investimenti. Spariti? O non ci sono mai stati?”, chiede ancora Azzalin.

Non solo, ma “anche prendendo per buona l'affermazione che con i 16 milioni sparpagliati a pioggia sono stati generati oltre cento milioni – conclude Azzalin - visto che stiamo parlando dell'Assessore allo sviluppo economico, che è quindi il primo responsabile del documento approvato nell'ultima sessione di bilancio dalla sua Giunta con la quale, sotto il titolo 'Interventi per il sostegno e la ripresa economica del Veneto' si sono elargiti 52 milioni di soldi di tutti i veneti in mance agli amici, chiedo: con questi, quanti milioni di investimenti si sono generati? Ovviamente nessuno, perché, come al solito si fa solo propaganda pagandola con i soldi dei cittadini”.

Graziano Azzalin 
candidato capolista Pd al Consiglio Regionale del Veneto

Tescaroli: tuteliamo l'ambiente. La candidata al Consiglio Regionale raccoglie l'appello del Comitato “Impegno per il bene Comune”

La candidata al Consiglio Regionale Avv. Stefania Tescaroli si schiera contro le trivellazioni nel mare adriatico per l'estrazione degli idrocarburi in risposta l'appello del Comitato “Impegno per il bene Comune”.
“Il decreto Sblocca Italia ha legittimato le trivellazioni nel mare Adriatico, sopratutto nella fascia   davanti alla nostra regione ed in particolare davanti a Venezia; tale decreto, però, non ha considerato gli enormi rischi ambientali che le estrazioni potrebbero causare al nostro territorio.   
Il Polesine con il suo Parco del Delta del Po rappresenta un patrimonio ambientale e turistico del quale noi tutti godiamo. 
Lo sfruttamento del giacimenti nel mare per l'estrazione degli idrocarburi avrebbe ripercussioni disastrose nei terreni, in quanto vi è il concreto rischio geologico di impoverimento e di subsidenza per le nostre spiagge ed il nostro territorio; il decreto dà man forte  alle multinazionali del petrolio con lo scopo di arricchire unicamente la loro economia a discapito del nostro ambiente e della nostra sicurezza. 
Il Polesine, invece, va tutelato e messo in risalto per le sue naturali bellezze, che con le trivellazioni andrebbero deturpate. 
Un altro dannoso problema è l'ingente volume dei fanghi trattati in Polesine con il conseguente spandimento dei liquami nei terreni agricoli. Bisogna far chiarezza e adottare più incisive misure di prevenzione e di controllo sulle attività che si occupano di questo.
Il messaggio che mi preme mandare ai cittadini consiste nel mio impegno in regione di tutelare il nostro ambiente e preservarne la reale ricchezza mettendolo al servizio degli stessi, adottando tutte le misure che saranno necessarie  e ascoltando i suggerimenti e le esigenze degli abitanti del nostri territorio”.