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giovedì 31 marzo 2016

Impegno per il Bene Comune: la via etica della seta può passare per Adria

Per secoli in Italia il frusciare della seta accompagnava il pigro incedere del grande fiume lungo tutta la pianura padana. Ma prima del frusciare si sentiva, nei primi mesi della primavera, l’incessante e frenetico masticare dei bachi da seta che giorno e notte, prima di chiudersi nel prezioso bozzolo, divoravano, infaticabili, le foglie dei gelsi. 

I gelsi abbondavano in tutte le campagne perché era l’unico cibo di cui si nutrivano i bachi. 
Morus alba, o comunemente chiamato gelso bianco, era così diffuso nelle campagne della pianura da vederne il paesaggio profondamente diverso da quello che oggi conosciamo.

Poi arrivano le grandi guerre e la bachicoltura riceve il primo contraccolpo, ma nonostante tutto nel Veneto, negli anni ’50, c ‘erano circa 4000 aziende agricole che allevavano bachi da seta, integrando, così, il magro reddito dei contadini e mezzadri. 

Nel Veneto i bachi da seta erano soprannominati “cavalieri” forse perché nascevano il giorno di San Gregorio, il cavaliere che uccide il drago, o perché quando sono vicini alla filatura i bachi muovono la testa e tracollano come cavalieri. Intanto si affinano le tecniche per la produzione delle fibre sintetiche, la Cina investe in allevamenti intensivi nelle immense campagne utilizzando manodopera a costi bassissimi, e per finire negli anni 70 un principio attivo il Fenoxycarb, contenuto in un pesticida distribuito sui frutteti che per deriva andava a finire sulle foglie di gelso, innescò la sindrome da mancata filatura del baco della seta. 

Seguirono anni di battaglia per vietare l’uso del pesticida e , alla fine, permisero di bandire in Italia l’uso del pesticida, ma, ormai, era troppo tardi quasi tutti gli allevamenti di bachi da seta avevano chiuso i battenti. 

Oggi abbiamo perso quasi memoria di come s’allevano i bachi da seta, ma grazie ad un grande lavoro compiuto a partire dal 1871 dal CRA, ente ricerche agricole di Padova, le tecniche e i bachi per produrre la seta sono a disposizione di tutti. Recentemente alcuni hanno puntato la loro attenzione sul mercato della seta che, nonostante sia di nicchia, può dare buone soddisfazioni imprenditoriali.

I produttori cinesi a causa del grande boom economico si stanno spostando dalle campagne alle città e l inquinamento sta uccidendo i loro alberi di gelso, perciò la produzione di seta cinese inizia a diminuire sensibilmente e il costo del tessuto aumenta a causa della sempre maggiore richiesta dei mercati mondiali. 

Tutto ciò lascia spazio a chi in Italia vuole tornare in pista puntando sulla bachicoltura.
Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Veneto ha presentato, recentemente, l’Associazione nazionale gelsibachicoltura rifondata per riproporre in chiave moderna la grande tradizione del nord est , che tramite il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 contribuisce all’ammodernamento delle aziende sia per quanto riguarda le strutture che le attrezzature. 

Finanziamenti europei incoraggiano il recupero di attività biocompatibili e tradizionali del territorio, oppure sostengono con un contributo di circa 133 euro per telaino, ovvero ogni 20.000 larve allevate, con una produzione minima di 20 kg di bozzolo fresco.

Intanto tra Padova, Treviso e Vicenza alcune giovani Statup fanno rete e nei 28 giorni di vita che il baco impiega a tramutarsi in falena l’attività è frenetica perché di questo piccolo insetto non si spreca niente: la crisalide viene usata nei mangimi animali e si fa anche olio industriale per la cosmesi.

Impegno per il Bene Comune è convinta che una nuova etica imprenditoriale e più attenta all’ambiente, permetterà di reinterpretare ciò che eravamo in chiave moderna permettendo, in tal modo, di uscire da questa fase di stallo.

Impegno per il Bene Comune

giovedì 24 marzo 2016

Volo Libero: mille lanterne per ricordare Angelo D¹Arrigo al tramonto del 26 marzo

Al tramonto del 26 marzo centinaia di lanterne si alzeranno in volo da tutte le montagne che conobbero le imprese di Angelo D'Arrigo, a partire dall'Etna a due passi da casa sua, fino all'Everest ed all'Aconcagua.

D'Arrigo, nato a Catania e cresciuto a Parigi, fu pilota di deltaplano e di parapendio, mezzi con i quali si pratica il volo libero, cioè senza motore, ma apprese anche a pilotare il deltaplano a motore. Stabilì diversi record e vinse titoli mondiali. Fu un pilota particolare, curioso, attratto più dalla lotta per il superamento dei propri limiti, che non dalla competizione.

In un suo libro si legge: "Spingendo quotidianamente i nostri limiti, riusciamo, a piccoli passi, a superare le paure che ci vietano il possesso della nostra esistenza."
Così, rientrato adulto a Catania, si mise in cielo per mettere in pratica i suoi principi, ma non fu un percorso facile. Racconta in un libro di momenti tristi, come l'incidente nel corso di una gara e la prigione di Gheddafi dove fu rinchiuso per aver violato lo spazio aereo libico durante una traversata dalla Sicilia al Cairo in deltamotore.

Amò i rapaci, i grandi veleggiatori ed il loro volo istintivo sui quali compì approfondite ricerche. Condusse una nidiata di gru siberiane dal Circolo Polare Artico al mar Caspio, reintrodusse specie a rischio estinzione nell'Himalaya e in Sud America, aquile e condor allevati, "imprintati", da lui stesso.

Nella galleria del vento studiò il primo deltaplano della storia, la "Piuma" di Leonardo. Percorse il Sahara ed attraversò il Canale di Sicilia, sfiorò la vetta dell'Everest e volò fino a 9000 metri di quota sopra l'Aconcagua.
Mezzo preferito per le sue maggiori imprese il deltaplano senza motore, un'ala che si regge in aria sfruttando le correnti ascensionali. 
Poi il fatale 26 marzo 2006 a Comiso. Angelo s'imbarca come passeggero su un piccolo aereo con un pilota esperto ai comandi. Dopo alcune evoluzioni acrobatiche il velivolo si schianta al suolo. Aveva 45 anni ed ancora tanto da dare al mondo del volo libero.

Nel decimo anno dalla scomparsa, sul vulcano siciliano teatro delle prime imprese di Angelo D'Arrigo, nella zona dei monti Silvestri, gli sarà dedicata una scultura in pietra lavica, opera dell'artista Luca Zuppelli. La cerimonia è stata voluta dalla Fondazione Angelo D'Arrigo che ha coinvolto il Parco e la Funivia dell'Etna, l'area metropolitana di Catania ed il comune di Nicolosi che ospiterà il monumento. 
Ci saranno amici, parenti, autorità, la moglie Laura Mancuso, il figlio Gabriele e decine di associazioni culturali, sportive e d'ambientalisti a ricordare il campione.
Ci saranno migliaia di lanterne nei cieli di tutto il mondo.

Gustavo Vitali - Ufficio Stampa FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero

lunedì 21 marzo 2016

Adria, Impegno per il Bene Comune: i fondi per la messa in sicurezza della Romea devono servire ad uscire dall’isolamento e a pensare al completamento della Transpolesana.

La notizia dei seicento milioni di Euro destinati alla messa in sicurezza della Statale Romea, tratto Venezia-Ravenna, non può e non deve lasciare indifferente la città di Adria e chi si propone per amministrarla.

Occorre fare alcune considerazioni, infatti, sul tratto della Romea che corre in provincia di Rovigo e sulle strade che vi si raccordano. Per una volta possiamo dire che la nostra Provincia  ha fatto la sua parte in passato, investendo risorse proprie per ridurne la pericolosità, ovvero eliminando gli incroci a raso e realizzando cavalcavia e svincoli nei comuni di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano nel Polesine.

Lo stesso impegno non si è riscontrato nelle province di Ferrara e Ravenna e inadeguati sono stati anche gli investimenti della Provincia di Venezia, visto che, ad esempio  la strada che normalmente un cittadino adriese percorre per andare in direzione Venezia continua da anni ad inserirsi sulla Romea con un incrocio pericolosamente a raso e non regolato da impianto semaforico.

Nel momento in cui si legge che lo Stato mette a disposizione risorse finalizzate  alla messa in sicurezza per opere quali l’eliminazione  “delle intersezioni e incroci a raso e bretelle” è evidente che nelle province di Ravenna, Ferrara, Venezia  lo Stato dovrà realizzare quello che le stesse province non hanno fatto nel tempo, ovvero rotatorie e sovrappassi, mentre il rischio è che nella  provincia di Rovigo non venga fatto alcun investimento di questo tipo perché i polesani in passato hanno già provveduto autonomamente.

In pratica, se non ci si muove,  pochi di  quei seicento milioni di euro saranno riservati alle opere complementari  e integrative della “nostra”  Romea.

Eppure quando si parla di “bretella” si intende un raccordo sicuro , che garantisca una viabilità fluida sulle strade che si inseriscono sulla strada principale. Questo è quanto la Provincia, i comuni polesani e Adria dovrebbero chiedere e ottenere: una bretella sicura che colleghi Adria con la Romea.

La viabilità delle strade polesane in direzione est-ovest nel tratto Rovigo - Romea ha perso, infatti, da tempo quelle caratteristiche di sicurezza che garantiscono collegamenti agevoli e rapidi. Ammodernare il collegamento Adria - Romea significherebbe iniziare a sanare questa situazione e consentirebbe  alla nostra città e ai comuni vicini di uscire dall’isolamento proiettandosi concretamente verso  il  completamento della Transpolesana.

Leonardo Bonato
Impegno per il Bene Comune

sabato 19 marzo 2016

Referendum sulle Trivellazioni: Azzalin, Bisogna metterci il quorum. Sbaglia chi tenta di affossare la consultazione

Ora ancora di più: invitare ad astenersi sul referendum contro le trivellazioni, come ha fatto la segreteria nazionale, è un errore che pagheremo pesantemente come Pd. L’ennesima conferma di come il cumulo di cariche fra presidente del consiglio e segretario di partito produca un cortocircuito. Del resto, lo statuto del Pd prevede l’incandidabilità a segretari locali di quanti ricoprono cariche istituzionali. Abbiamo quindi il paradosso che l’assessore di un piccolo comune non può fare il segretario di circolo, ma il capo del Governo può essere al tempo stesso il segretario nazionale. 

In questa occasione, una volta di più si vede come, per compiacere il leader assoluto, parte del Pd abbia deciso di abdicare ai propri valori e principi e questo, da fondatore del Pd, non lo posso accettare in silenzio. Sulle trivellazioni non posso condividere questa posizione che contrasta, non solo con le battaglie che abbiamo condotto in questi anni,ma soprattutto affossa l’etica politica di un partito che ha la parola democratico nel suo stesso nome.

Il referendum è lo strumento sovrano della democrazia diretta e partecipata. Sbaglia chi tenta di affossare la consultazione, quasi temesse il pronunciamento dei cittadini che, invece, è sempre da ritenere importante. Nascondersi dietro un dito, sminuire la portata di una consultazione popolare, è un segno di grave miopia politica e in netto contrasto con la storia che ha dato vita al Pd. Così come non rendersi conto di quale sia il pensiero dei propri militanti sul territorio, sempre più distanti dai vertici nazionali, chiusi nella loro torre d’avorio. Verrà un momento in cui, però, anche loro avranno bisogno del voto dei cittadini e sarebbe brutto accorgersi che il proprio elettorato, in quel caso sì preferirà l’astensione, non riconoscendosi più in quello che era il proprio partito.

Il tema delle estrazioni, a livello territoriale è forte e sentito, dal Veneto alla Puglia. In Polesine, in particolare, portiamo ancora le profonde cicatrici dei disastri causati dalla subsidenza a seguito delle estrazioni metanifere sospese per legge 50 anni fa proprio per arrestare lo sprofondamento del territorio e il conseguente dissesto idrogeologico. A noi non si può dire che le estrazioni di idrocarburi non hanno conseguenze. Si esca dai salotti romani e dagli studi televisivi per toccare con mano la realtà locale.

Le battaglie giuste vanno fatte e portate avanti con tutte le energie, non esistono ordini di scuderia che possono attenuare o fermare il mio impegno in difesa dei nostri mari e del territorio che rappresento.

Il 17 aprile sarà un grande giorno per la democrazia e non voglio sprecare questa occasione.


Graziano Azzalin
Consigliere regionale Pd Veneto
Membro del comitato promotore del referendum

venerdì 18 marzo 2016

Impegno per il Bene Comune: il Comune si schieri a fianco degli ospiti e dei loro familiari per pretendere che la Regione paghi le rette per gli ammalati di Alzheimer

Impegno per il Bene Comune, soddisfatto che anche il Movimento 5 Stelle voglia intervenire e unirsi finalmente nella discussione annosa del rispetto della legge 328/2000, invita il loro candidato sindaco adriese Cristina Caniato ad approfondire meglio la materia (come sta facendo ad esempio al nostro fianco Patrizia Bartelle da molti mesi) per essere davvero utili ai cittadini senza incappare in equivoci e errate interpretazioni che rischiano di rendere demagogia quella che invece è tutela dei diritti. 

Il candidato sindaco grillino scambia quello che è l'inserimento nell'ISEE di colui che vuole entrare in una casa di riposo dei redditi e dei patrimoni di tutti i figli (detta "quota aggiuntiva" e prevista dalla legge sul nuovo ISEE) per la richiesta ai figli stessi di contribuire al pagamento delle rette del genitore non autosufficiente con più di 65 anni e ISEE basso (detta "integrazione rette" ed illegittima perché la legge 328/2000 prevede che in questo caso sia il Comune a pagare la differenza tra reddito dell'ospite e importo della retta). 

Anche se con enorme ritardo, il Comune di Adria si è adeguato nel 2010 con delibera di Giunta n.25 e riconosce il proprio obbligo di pagare questa differenza. I 21 dicembre scorso il Consiglio Comunale adegua il Regolamento di applicazione Isee alla nuova legge, prevedendo che nel calcolo ISEE si debbano considerare anche i redditi e i patrimoni di tutti i figli. 
I figli non conviventi partecipano al calcolo dell'ISEE, ma non partecipano al pagamento della differenza delle rette. 

Sono due cose diverse. E' semplice e molto chiaro. Delibera non smentisce delibera, la Giunta non smentisce se stessa. 
La Caniato cade in un equivoco banale. 

Ci dispiace per dover intervenire ancora una volta a fare chiarezza non solo per la tutela dei diritti dei cittadini ma anche dalla confusione di chi vorrebbe difenderli su presupposti errati. 

Ci sono infatti altre strade per garantire i diritti di ospiti, familiari e cittadini, salvaguardando la correttezza delle spese a carico del bilancio comunale. Una di queste è che il Comune si schieri a fianco degli ospiti e dei loro familiari per pretendere dalla Regione che le rette dovute per l'ospitalità di persone con bisogni totalmente sanitari (come i malati di Alzheimer o in stato vegetativo,  ad es) siano invece pagate interamente, come dovrebbero, dal Sistema Sanitario anziché lasciare che le rette siano chieste agli ospiti stessi o pagarne addirittura la differenza con bilancio comunale. 

Elisa Corniani 
Impegno per il Bene Comune

giovedì 17 marzo 2016

Adria, Barbierato: il crac dell'Aia insegni a progettare gli investimenti per lo sviluppo

Per la lista civica Impegno per il Bene Comune il crac dell'Aia è la dimostrazione che la politica e le amministrazioni del Polesine devono mettersi attorno ad un tavolo per capire e progettare lo sviluppo migliore per il nostro territorio; non possiamo più permetterci di fallire, e dobbiamo diventare più forti politicamente nei confronti di altri territori. 

Quanto costerà alle casse comunali di Adria questa vicenda che si va a sommare ad altre situazioni critiche oltre a quelle sottolineate dal Segretario Comunale Razzano, Progetto Borghi Autentici, Piscina Comunale, Beghelli, Manuntecoop, Traversagno..... 

La prossima amministrazione sarà chiamata a costruire un rapporto di collaborazione con le altre del Polesine al fine di costruire sinergie e fare sentire la nostra voce sui progetti che ci toccano da vicino. Servizi, infrastrutture, progetti legati all'ambiente e al turismo sono obiettivi da costruire e raggiungere insieme. 

Questa è la visione di politica che intendo portare avanti se sarò eletto sindaco, senza guardare colori politici, ma individuando obiettivi comuni da raggiungere attraverso collaborazione e progettazione condivisa.

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune

mercoledì 16 marzo 2016

Adria, Impegno per il Bene Comune: fondamentale che la partecipazione sia altissima

Ieri sera presso la Sala Cordella di Adria Impegno per il Bene Comune ha organizzato un importante appuntamento informativo in vista del referendum del 17 Aprile a cui ha risposto con grande partecipazione ed attenzione la città. 

L'ing. Barbierato Omar ha presentato e condotto la serata con relatori l'ing. Giancarlo Mantovan, Direttore dei Consorzi di Bonifica Adige Po e Delta del PO, e  l'ing. Leonardo Bonato già membro della commissione tecnica del Parco Regionale del Delta del Po Veneto. Durante la serata sono stati documentati i danni della subsidenza causati dall'estrazione del metano nel nostro territorio. Sono danni economici che il nostro territorio è destinato a pagare per sempre, mentre si sono arricchiti altri. 

Ancora una volta, con la legge di stabilità si pensa di raccogliere piccoli guadagni rispetto ai danni enormi provocati dall'abbassamento del terreno che colpiscono tutti i territori interessati, e nel nostro caso, le attività principali, agricoltura, pesca, turismo, oltre ad argini, scani, spiagge ed infrastrutture. 

Dobbiamo superare il quorum e far vincere il SI il prossimo 17 Aprile. E' fondamentale informare adeguatamente i cittadini e convincerli a farsi cassa di risonanza affinchè la partecipazione sia altissima. 

Anche le Regioni non interessate direttamente lo sono in realtà dal punto di vista economico, basti pensare ai miliardi spesi per il Mose. L'ing. Mantovani ha inoltre spiegato i rischi nascosti dietro al progetto di navigabilità del Po e della diga sull'Adige: la risalita del cuneo salino, e la necessità che i sedimenti fluiscano verso la foce e il delta dei fiumi Adige e Po. 

La Politica locale si deve unire attorno a questi problemi per salvare l'ambiente, i cittadini e l'economia del nostro Polesine e del nostro Delta.

Impegno per il Bene Comune

sabato 12 marzo 2016

Adria, Enrico Bonato: priorità per accessibilità ed efficienza del trasporto pubblico per chi amministra

Lo scopo primario di un sistema di trasporto consiste nel consentire alle persone di muoversi in maniera sicura ed efficiente all’interno del contesto sociale e ambientale in cui vivono ed operano. Tale sistema risulta efficace quando non causa perdite di tempo per i pendolari e  garantisce agli stessi di spostarsi nel miglior modo possibile per le più svariate esigenze quotidiane, come lo studio e il lavoro. 
Tutto questo sta diventando un miraggio per chi abita ad Adria e dintorni. 

Le persone che utilizzano i servizi pubblici, autobus o treno, pagano un prezzo troppo elevato in relazione al servizio garantito: ritardi, mezzi sporchi e fatiscenti a causa di un’inadeguata manutenzione e obsolescenza dei mezzi (soprattutto dei treni); controlli quasi completamente inesistenti che stimolano i furbi a non acquistare i biglietti o  gli abbonamenti e che non garantiscono un contesto sicuro. 

La mancanza di controllo, infatti, talvolta lascia che si verifichino episodi di vandalismo se non, addirittura, di delinquenza. 
Nonostante tutto ciò, recentemente si è registrato un considerevole aumento del prezzo dei biglietti delle corriere che, nel caso della linea Adria - Padova, ha determinato un aumento del 10% portando la tariffa, per una singola corsa, da 5,50 a 6,10 euro. 

A tale valore, inoltre, si dovrebbe sommare un altro costo, quello concernente il tempo perso. Continuando a considerare, infatti, l’esempio della suddetta linea in alcuni momenti della giornata non viene garantita quasi mai la puntualità nello spostamento in direzione Padova: le persone percepiscono il ritardo come un vero e proprio costo. 

Si è creato un sistema che, da un lato, penalizza le persone oneste che pagano regolarmente il biglietto, dall’altro spinge  all’utilizzo del mezzo privato: scelta assurda che è fonte di moltissime problematiche. 
Se non s’intraprende una politica volta a disincentivare l’utilizzo dell’automobile, le poche arterie principali che ci collegano con le città vicine saranno destinate alla congestione (ed è questo il principale motivo per cui i mezzi pubblici su gomma, col passare degli anni, registrano tempi di ritardo in costante aumento). 

Oltre a quanto detto sino ad ora è fondamentale evidenziare come il sistema dei trasporti, parte di un sistema territoriale più vasto, viva un rapporto d’interdipendenza con altre realtà come quella economica e ambientale. 
L’inefficienza del trasporto pubblico, accompagnata dal problema della congestione, non aiuta certo Adria a progredire, anzi  in prospettiva potrebbe costringere molti adriesi a cambiare residenza per vivere nella città in cui si studia o si lavora. 

Per ciò che riguarda invece l’impatto ambientale è ovvio che un maggior numero di veicoli in circolazione si traduce in maggior inquinamento acustico ed atmosferico che incide pericolosamente sulla salute delle persone. 
Appare dunque evidente che un sistema di trasporto pubblico sano ed efficiente non può che portare vantaggi al nostro territorio, alla nostra città; per questo motivo non mi spiego perché questo tema non abbia suscitato l’interesse dei partiti locali in questi anni. 

E’ necessario che chi amministra sia capace di prendere iniziative che, coinvolgendo tutte le forze vive del territorio, possa avere la forza per far valere i diritti dei cittadini ad avere servizi accessibili ed efficienti.

Enrico Bonato 
Impegno per il Bene Comune

Le speranze del deltaplano azzurro volano a Losanna

Si avvicina il 21 febbraio, quando a Losanna in Svizzera la FAI (Federazione Aeronautica Internazionale) deciderà a quale nazione assegnare il 22° Campionato Mondiale di volo in deltaplano che si disputerà nel 2019.
Tra le candidature quella italiana fa volare le speranze del Friuli Venezia Giulia che si propone con un progetto articolato in un'area di gara che includerebbe territori estremamente variegati, estesa anche a Slovenia ed Austria. 
Ad avanzare la proposta l'Aero Club Lega Piloti insieme all'associazione Volo Libero Carnia, delegati dall'Aero Club d'Italia.
Nel caso in cui la proposta italiana risultasse vincente, i piloti si sfideranno in una zona conosciuta ed apprezzata a livello internazionale dagli appassionati di questa disciplina, favorita da zone climatiche con condizioni di volo diversificate, che spazia dai monti alla pianura, dall'Adriatico alle Dolomiti. Il centro operativo sarebbe dislocato a Tolmezzo (Udine) ed il comitato organizzatore sta lavorando per offrire un progetto unico e spettacolare. 
L'intento è di coinvolgere gli appassionati di volo libero, cioè senza motore, e per far conoscere il patrimonio naturale e turistico della regione. 
Scenderebbe in campo una squadra di oltre 100 volontari per caricarsi in spalla la complessa organizzazione.
Alla scorsa edizione dei mondiali di deltaplano, marzo 2015 in Messico, parteciparono 95 piloti rappresentanti 20 nazioni oltre ad accompagnatori e dirigenti. La gara fu seguita da qualsiasi computer grazie alla tecnologia Live Tracking, divenuta ormai indispensabile.
L'Italia può vantare ottimi precedenti organizzativi e sportivi. Per tre volte, 1999, 2008 e 2011, i campionati del mondo furono ospitati a Sigillo (Perugia) con ottimo successo di partecipazione. Incredibile il palmare sportivo del team azzurro: otto volte campione del mondo, le ultime quattro
consecutive; individualmente Alessandro Ploner ha vinto 4 medaglie d'oro e 3 d'argento; Christian Ciech 3 d'oro e tre d'argento. Si aggiungono la medaglia d'oro di Andrea Iemma ai mondiali d'acrobazia e quelle di Elio Cataldi e Gaetano Matrella agli Europei più numerosi piazzamenti.
L'Italia ha già ottenuto l'assegnazione di campionati del mondo di volo in parapendio, l'altra disciplina di volo libero. Si terranno nel 2017 a Feltre (Beluno) nella cornice del Monte Avena.

FIVL
Associazione Nazionale Italiana Volo Libero

venerdì 11 marzo 2016

Adria, Impegno per il Bene Comune: un incontro per il SI al referendum sulle trivelle

Il Comitato Impegno per il Bene Comune aderisce al Comitato Provinciale Polesano per il SI al referendum sulle trivelle del 17 Aprile formatosi a Rovigo lo scorso 2 Marzo.  

Per dare una giusta informazione ai cittadini quindi organizza per lunedì 14 Marzo alle 21:15 presso la Sala Cordella un appuntamento pubblico a cui è invitata tutta la cittadinanza. 

All'incontro condotto dal Candidato Sindaco Omar Barbierato,  interverranno l'ingegnere Giancarlo Mantovani, Direttore dei Consorzi di Bonifica Delta del Po e Adige Po, e l’Ingegnere Leonardo Bonato (già membro della Commissione Tecnica Parco Regionale Veneto del Delta del Po). 

E’ importante che  i cittadini informati vadano a votare per raggiungere il quorum e per difendere il nostro territorio.

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune

giovedì 10 marzo 2016

Adria, aumentano le rette della Casa di Riposo. Impegno per il Bene Comune invita il Sindaco a sollecitare la Regione ad adeguare la quota di sua competenza.

Mentre le Ipab e i Sindaci di Rovigo, Badia Polesine, Lendinara e Stienta si ritrovano per rappresentare alla Regione del Veneto le difficoltà in cui versano le loro Case di Riposo a causa del mancato riconoscimento e pagamento delle impegnative che coprono gli alti costi delle prestazioni socio sanitarie nei posti letto, nulla si sente in merito da parte del Sindaco di Adria e della Conferenza dei Sindaci dell’Usl 19 per le strutture pubbliche di Adria e Papozze che dovrebbero tutelare.

La situazione di inadeguatezza delle impegnative sanitarie è dichiarata infatti anche nella delibera n. 4 dello scorso 4 febbraio del Centro Servizi Anziani di Adria, che motiva l’aumento delle rette di 1 euro al giorno anche con il mancato adeguamento delle coperture regionali dei costi socio sanitari e ponendo praticamente a carico di tutti gli ospiti parte del mancato intervento regionale.

Impegno per il Bene Comune, invita con urgenza il Sindaco Massimo Barbujani, nella sua duplice veste anche di Presidente della Conferenza dei Sindaci, e la Rappresentante Legale della Casa di Riposo di Adria a convocare con urgenza un’assemblea per discutere e ratificare, facendo fronte comune con gli altri amministratori comunali e delle strutture interessate, un documento che chieda alla Regione del Veneto di intervenire adeguando la copertura della parte sanitaria.

Appare molto grave che si deliberi di aumentare le rette di tutti gli ospiti, facendo pesare sulle famiglie quanto – stando a quanto dichiarato nella citata delibera – è invece causato da una mancanza della Regione, che – cosa ancor più grave - non si è nemmeno chiamata in causa fino ad oggi.

La stessa delibera n. 4 del 04.02.2016, inoltre, introduce con decorrenza dal 1° febbraio un versamento una tantum di 150 euro a carico degli ospiti al momento dell'ingresso per coprire le spese di avvio pratica, predisposizione, compilazione anagrafica, impostazione cartella infermieristica, apertura procedure informatizzate, fotocopie varie ecc.

Come già per La Casa del Sorriso di Badia Polesine, per la quale i Comitati Polesani Altopolesano dei cittadini per il “San Luca”, Impegno per il Bene Comune, Per l'articolo 32, sanità e sociale e Per la Salute del Delta  hanno presentato una richiesta di intervento al Garante regionale dei Diritti della Persona, così anche per la delibera della Casa di Riposo di Adria Impegno per il Bene Comune sta valutando di presentare analogo ricorso al fine di definirne la conformità alla legislazione nazionale e regionale.    

Le spese che motivano il versamento dei 150 euro, infatti, nel caso degli ospiti non autosufficienti sembrerebbero essere riferite a fasi incluse e necessarie a procedure e procedimenti sanitari ed alberghieri già finanziati dalle rispettive quote a carico di Regione ed ospiti stessi (definite tassativamente dalla legge), che rischierebbero così di pagarle due volte, tant’è che una legge regionale del 2004 pone il divieto di richiesta all’ingresso nella struttura anche dei versamenti a titolo cauzionale.

Non solo, ma le pretese spese di istruttoria e accoglienza, in questo modo, sarebbero determinate senza far ricorso all’ISEE, che è invece la base di calcolo di tutte le prestazioni sociali agevolate rivolte a persone con disabilità e non autosufficienti.

Elisa Corniani
Impegno per il Bene Comune

mercoledì 9 marzo 2016

Adria, Impegno per il Bene Comune per il commercio: programmi con visioni nuove inseriti in una visione complessiva

Ieri sera importante incontro con il mondo del Commercio Adriese organizzato da Impegno per il Bene Comune in sala Cordella: c'è stata partecipazione, domande, interventi, spunti critici....la voglia di "rinascere" e di costruire è forte nonostante la crisi a livello nazionale. Il Commercio in tutto il territorio Comunale, frazioni, quartieri, centro è vitale per l'economia, la sicurezza e la vita sociale. 

Non si può parlare di Commercio se non collegandolo ad infrastrutture, transpolesana (progetto originario) che arrivi ad Adria, e messa in sicurezza della Adria-Romea; lavoro, attraverso valorizzazione e recupero dei prodotti tipici, una rafforzata e ampliata casa di riposo pubblica con nuovi servizi e posti di lavoro, incentivazione e dialogo con aziende che si possano integrare col territorio, un chiaro progetto di città-polo culturale, sede di nuovi corsi universitari nell'ex tribunale, servizi agli studenti ed aule studio, la valorizzazione e il coordinamento di offerte e attività degli Istituti Superiori e del Conservatorio, nuove reti - anche internazionali- per il turismo: veicoli insuperabili per far conoscere Adria attraverso le sue eccellenze a selezionate tipologie di turismo. 

Tre proposte per il Commercio: modifica dei parcheggi a pagamento e delle aree regolamentate ad orario; convenzione Comune-attività produttive della città per incentivare e fidelizzare consumatori adriesi attraverso un sistema elettronico (senza oneri e spese per le attività aderenti) che dia al cittadino un credito per pagare tasse e tariffe comunali (imu, mensa.....); incentivazione delle attività innovative che non siano già presenti in un raggio di 30 km (un esempio semplice: una birreria artigianale). 

Bisogna fare massa critica e rete col territorio per costruire un presente-futuro diverso, noi siamo pronti.

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune

martedì 8 marzo 2016

Adria: 400 firme per la Casa di Riposo senza dubbio pubblica.

Oggi 7 Marzo il Movimento Impegno per il Bene Comune consegna al protocollo le 408 firme raccolte affinchè la Casa di Riposo di Adria rimanga "pubblica". 

Non parole ma fatti contraddistinguono ancora una volta il nostro operato.

Molteplici le ragioni alla base di quest'azione: difendere i lavoratori e gli ospiti, rispettare la volontà alla base del lascito Renovati, creare le basi per costruire nuovi  servizi socio sanitari per il Delta.

Da futuri amministratori dobbiamo capire che i servizi presenti e futuri ad Adria sono utili a tutto il Delta, questa deve essere secondo noi la strada da perseguire.

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune

Referendum sulle trivellazioni. Azzalin (Pd) a Roma per la presentazione: in Veneto il PD resiste alle pressioni romane

“Questo referendum ha un significato che va ben oltre la semplice abrogazione di una norma: è una richiesta ai cittadini per sapere qual è il futuro che vogliono per il proprio Paese. Ovvero se privilegiare gli interessi delle corporazioni e delle lobby petrolifere, oppure difendere il proprio ambiente, il proprio turismo, le proprie coste, la propria pesca”. A rimarcarlo è il consigliere Regionale Graziano Azzalin, che insieme al presidente Roberto Ciambetti rappresenta il Veneto nel comitato organizzatore della consultazione e che oggi era alla Camera a Roma per la presentazione della campagna referendaria.

“Già in passato – rimarca Azzalin - gli italiani, quando sono stati chiamati direttamente a pronunciarsi su questioni simili, si pensi al referendum sul nucleare o anche a quello sull'acqua pubblica, hanno sempre dimostrato di anteporre la tutela e la salvaguardia del proprio patrimonio ambientale alle mere speculazioni. Per questo confido che anche in questo caso la risposta ai tentativi di aprire allo sfruttamento degli idrocarburi sia chiara ed univoca”.

Da esponente del Pd, Azzalin si trova in qualche modo non in linea con il Governo guidato da Matteo Renzi che, seppur abbia raccolto alcune delle istanze contenuti negli altri quesiti che erano stati ammessi in prima battuta, non vuole chiudere le porte alle trivellazioni: “Come partito, a livello veneto non abbiamo mai avuto tentennamenti, nemmeno di fronte a qualche pressione romana, e non abbiamo avuto problemi a fare un fronte compatto insieme agli altri partiti per ribadire la necessità di salvaguardare il nostro territorio dal rischio delle trivellazioni, così in terra come in mare. Come polesano, una terra che già in passato ha sperimentato gli effetti delle estrazioni di metano e che ancora ne paga le conseguenze in termini di abbassamento del suolo e dissesto idrogeologico, non ho dubbi su quale sia in questo caso la strada da seguire: è quella del sì al referendum del 17 aprile e di un no alle trivelle”.

domenica 6 marzo 2016

Adria, refferendum sulle trivellazioni: Impegno per il Bene Comune invita a votare SI

Impegno per il Bene Comune invita ad andare a votare al referendum abrogativo del 17 Aprile promosso da 9 regioni italiane (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise)  contro i progetti petroliferi del governo, e a votare SI al quesito referendario che chiede che i contratti in essere delle piattaforme offshore  in acque territoriali italiane entro le 12 miglia dalla costa non vengano rinnovati. 

Il rischio per il nostro territorio e per il Mar Mediterraneo è troppo grande. 

Stiamo organizzando ad Adria una conferenza con esperti del nostro Polesine per spiegare dal punto di vista scientifico e tecnico quali rischi corriamo nella nostra zona.

Impegno per il Bene Comune

sabato 5 marzo 2016

Adria, sabato si chiude la petizione per la Casa di Riposo pubblica.

Sabato 5 alle ore 18 presso piazza Groto di Adria Impegno per il Bene Comune chiude la raccolta firme della petizione per una Casa di Riposo Pubblica. 

Ancora una volta ci siamo mossi in modo concreto e non solo a parole al fine di consegnare ad Adria la possibilità di costruire nel prossimo futuro nuovi servizi socio sanitari per il Delta. 

In un momento di crisi sociale ed economica pensiamo sia doveroso trovare proposte percorribili che possano aiutarci a costruire un futuro migliore per la nostra comunità. Sull'aumento rette deliberato dalla Casa di Riposo chiediamo alla Presidente Passadore quali siano le spese che lo giustificano.

Ai due consiglieri (su cinque) che hanno votato contro questa decisione chiediamo che dichiarino pubblicamente le ragioni della loro scelta.

Impegno per il Bene Comune

giovedì 3 marzo 2016

Adria, la rete di civiche Veneto dal Basso con Impegno per il Bene Comune per una rivoluzione culturale

Lunedì sera Impegno per il Bene Comune ha incontrato alcuni rappresentanti del movimento Veneto dal Basso. 

Si è trattato di un incontro importante, a dimostrazione che le liste civiche in Veneto non sono sole, e c'è la possibilità concreta di creare una rete di competenze, buone pratiche e conoscenze che possono solo che arricchire i territori. 

Esistono esperienze importanti di alcune liste civiche come a Padova (lista 2020) e a Rovigo (Silvia Menon), e per questo è stata presentata la carta dei valori del movimento, della quale abbiamo condiviso scopi ed intenti visto che i punti generali che la costituiscono sono già declinati nel nostro programma. 

Attraverso quei principi e  l'analisi della situazione del nostro comune tra criticità e possibilità, sono costruite le proposte programmatiche per il territorio, il decentramento dei servizi, turismo, trasporti, cultura, ambiente, lavoro.... 

La politica e i metodi usati ad oggi da centrosinistra e centrodestra non possono aiutare i cittadini ad uscire da una situazione di crisi che probabilmente non sarà temporanea; è necessario cambiare ottica e strumenti. 

Ad Adria dunque Impegno per il Bene Comune si candida a portare avanti una modalità di fare politica che si metterà in rete con altre realtà del Veneto, per produrre un cambiamento che parta dal basso. 

E' una sfida difficile ma necessaria per cercare strumenti che producano una rivoluzione culturale politica che parta dai cittadini.

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune

mercoledì 2 marzo 2016

Adria, Barbierato chiede chiarezza sul futuro dei servizi ospedalieri e ambulatoriale.

Le notizie sul futuro dell'Ulss19, sui tagli di posti letto e apicalità purtroppo ci da ragione. 
E' dal 2012 che ci battiamo per i servizi socio sanitari del Delta cercando di aggregare tutti, senza guardare colori, movimenti o partiti. 

Un po' alla volta ci hanno lasciati da soli, e questi sono i risultati.
La responsabilità maggiore è però del nostro Sindaco, Presidente della Conferenza dei Sindaci. 

E' più interessato ad essere riconfermato Sindaco piuttosto che andare contro gli alleati della Lega in Regione? 

Nel mentre ci hanno tagliato posti letto in Ospedale  e non abbiamo ancora ricevuto i posti letto integrati sul territorio. 
Abbiamo tracciato una possibile strada per capire se il nostro punto nascite possa rimanere aperto, seguendo la via tracciata da Trento e Bolzano. ma nessuno ad oggi ha fatto la scelta di percorrere queste stesse nostre strade con lo stesso coraggio. 

Abbiamo saputo che prossimamente toglieranno il servizio medico in alcune realtà frazionali come ci hanno fatto presente i cittadini di Mazzorno, che comunque non poteva fare ricette per la mancanza della stampante. 

Come faranno gli anziani e i giovani della frazione ad accedere alla sanità, vista la scarsezza di mezzi pubblici sul territorio? 
E' questa la buona sanità sul territorio che ci vogliono far credere? 

La ricetta è sempre la stessa, tagliare ed accentrare, promettendo risparmi immaginari che non si sa dove finiscano, per poi spendere milioni di euro in project financing faraonici. 

Torniamo alla situazione dell'Ospedale di Adria. Qual è la situazione dell'organico? 
Abbiamo abbastanza infermieri, medici, personale per gli uffici? 
Con quale logica sono state tagliate alcune apicalità? 
Cambierà qualcosa nel servizio ai pazienti? 
Ci sono medici reperibili la notte in grado di fare un'ecografia in caso di urgenza? 

Omar Barbierato
Impegno per il Bene Comune